Don Zapolini: “Constatiamo con sgomento che l’attacco contro chi aiuta esseri umani è ancora in corso”
COMUNICATO STAMPA
Vicenda Proactiva Open Arms
logica conseguenza di una politica scellerata
Don Zappolini: “Constatiamo con sgomento che l’attacco
contro chi aiuta esseri umani è ancora in corso”
Roma, 19 marzo 2018
Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime profonda preoccupazione per la vicenda che vede protagonista, suo malgrado, la ong spagnola Proactiva Open Arms.
“Constatiamo con sgomento”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del CNCA. “che l’attacco contro chi aiuta esseri umani è ancora in corso. In Italia e non solo – vedi la penosa vicenda della guida alpina arrestata in Francia per aver salvato una migrante sul punto di partorire – si è istituito, di fatto, il reato di solidarietà. Eravamo rimasti attoniti già davanti all’odissea che la nave di Proactiva Open Arms aveva dovuto subire nel suo compito, encomiabile, di soccorso a esseri umani indifesi. Le minacce della Guardia costiera libica, prima, e l’impossibilità di poter sbarcare in un qualunque porto per aver violato – giustamente – un accordo indifendibile vista la situazione in Libia (violenze di ogni genere, stupri, persone vendute, condizioni di detenzione disumane, ecc.), sono fatti di gravità estrema. Ma, ora, si fa un altro passo avanti, esiziale, lungo una strada che ha una meta chiarissima: impedire, costi quel che costi, alle persone migranti di raggiungere il nostro territorio. L’accusa mossa dalla procura di Catania alla ong spagnola – associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina! – sarebbe grottesca se non fossero in gioco principi cruciali per l’ordinamento democratico e molte, moltissime vite umani innocenti.”
“Tuttavia,” conclude Zappolini, “a ben pensarci questo nuovo, gravissimo punto di caduta non deve sorprendere. È, infatti, la logica conseguenza di una politica inefficace e scellerata nell’affrontare la questione migrazioni. Alle forze politiche che continueranno a procedere in questa direzione, toccherà rispondere – per corresponsabilità oggettiva – degli atti commessi dalle organizzazioni libiche, delle intimidazioni contro le ong e le altre espressioni della società civile che a questa realpolitik non si piegano e non si piegheranno e, soprattutto, dei drammi degli esseri umani migranti. Non andrà tutto liscio, come esse sperano. E nessuno potrà dire di non aver previsto, e voluto, ciò che ci attende.”