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Trasparenza e diritti. Una campagna per i Lea nelle Marche

Il CNCA Marche tra i promotori

Trasparenza e diritti

Campagna per la regolamentazione dei servizi socio sanitari
e applicazione dei Lea nelle Marche

Un nutrito gruppo di organizzazioni marchigiane, tra cui il CNCA Marche, promuove la campagna “Trasparenza e diritti”, che mira a una chiara e uniforme regolamentazione dei servizi socio sanitari su tutto il territorio regionale.

Qui sotto il testo dell’integrale dell’appello da cui è nata la campagna.

Servizi e prestazioni sociosanitarie nelle Marche
Regolamentare gli interventi e applicare (coerentemente) i LEA
La regione Marche non ha dato applicazione sistematica alla normativa nazionale in materia di livelli essenziali di assistenza per quanto riguarda le prestazioni sociosanitarie (contenuti Dpcm 29.11.2001, allegato 1c, legge 289/2002). A tale carenza si aggiunge la mancata definizione per molti servizi sociosanitari di altri aspetti fondamentali ai fini della loro erogazione: fabbisogno, tariffe, standard assistenziali.
Gli effetti di tale indefinizione si ripercuotono sia sullo sviluppo dei servizi territoriali che del loro funzionamento. Da un lato si produce un’indeterminatezza dell’offerta, dall’altro, la risposta si caratterizza per una disomogeneità del servizio sia in termini di prestazioni che di costi (standard, tariffe, diversa ripartizione degli oneri tra sanità e sociale, in mancanza di definizione regionale).
Una situazione che si evidenzia chiaramente dall’esame delle determine dell’Asur che contengono convenzioni con strutture private che erogano servizi sanitari e sociosanitari (disabili, anziani non autosufficienti, demenze, salute mentale). Dagli atti emerge infatti, non solo una fisiologica difformità in termini di standard e tariffe in assenza di determinazione regionale, ma anche un’applicazione del dpcm 29.11.01, nella gran parte dei casi, distorta e contraddittoria. Quasi sempre nei casi di compartecipazione, vengono stabiliti oneri sanitari più bassi di quelli previsti dalle disposizioni nazionali; ciò determina un aggravio dei costi a carico di utenti e, quando compartecipano, dei Comuni.
Urge dunque:
– una rapida e coerente applicazione della normativa sui LEA da parte della regione Marche che deve arrivare a definire la ripartizione dei costi solo dopo aver individuato, anche sulla base del documento (2007) del Ministero della salute sulle prestazioni semiresidenziali e residenziali, cosa definisce una fase intensiva, estensiva e di lungoassistenza; cosa connota un servizio a bassa intensità assistenziale; la chiara distinzione, ai fini della ripartizione degli oneri, nei servizi per la disabilità tra quelli per gravi da quelli per persone con disabilità in assenza di gravità;
– sanare senza indugio le incongruità di servizi nei quali si è in presenza di incoerenza tra classificazione e funzione. In particolare riguardo le strutture che: a) hanno autorizzazione (e regole di funzionamento) per prestazioni di bassa intensità ed ospitano invece utenti con necessità assistenziali più alte; b) accolgono tipologia di utenza difforme da quella per la quale sono state autorizzate (ad esempio autorizzazione disabilità, utenza psichiatrica);
– definire, laddove non sia stato fatto, il fabbisogno di strutture, comprendendo anche la ripartizione territoriale. Non si può, infatti, prevedere un fabbisogno su base regionale senza ripartizione territoriale che deve declinarsi con riferimento distrettuale/Ambito e non di Area vasta.
– stabilire per ogni tipologia di struttura lo standard di assistenza, definendo oltre il minutaggio anche le figure professionali addette; determinare conseguentemente in modo trasparente la tariffa corrispondente;
– abrogare la dgr 1785-2009 che determina la ripartizione degli oneri solo di alcuni dei servizi diurni e residenziali rivolti alle persone con disabilità, prevedendo per strutture rivolte a disabili gravi una ripartizione di oneri sanità/sociale come quella per disabili non gravi.
Riguardo, infine le cure domiciliari, continua a non essere applicata la norma prevista nei Lea sulla ripartizione al 50% degli oneri riguardanti l’assistenza tutelare; a ciò deve accompagnarsi una convinta promozione della domiciliarità attraverso una chiara definizione delle regole di funzionamento delle cure domiciliari, sia in termini di prestazioni erogate che di dotazione oraria.
Le sottoscritte organizzazioni chiedono pertanto alla Regione Marche una sollecita definizione di quanto sopra indicato, attraverso un percorso partecipato e condiviso.

Scarica la scheda di presentazione della Campagna
La scheda è visibile e scaricabile sia nel blog http://leamarche.blogspot.it/ (dove è possibile visionare tutta la documentazione della campagna) che nel sito del Gruppo Solidarietà in http://www.grusol.it/apriSociale.asp?id=691 

 

Promuovono la Campagna. Gruppo Solidarietà, Moie di Maiolati (An), Unione italiana lotta distrofia muscolare (Uildm), Ancona, Ass. nazionale operatori sociali e sociosanitari (Anoss), Ancona, Cooperativa Progetto Solidarietà, Senigallia (An), Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Ancona, Ass. nazionale genitori soggetti autistici (Angsa Marche), Ancona, Ass. Il Mosaico, Moie di Maiolati (An), Cooperativa Labirinto, Pesaro, Ass. nazionale tutte le età attiva per la solidarietà (Anteas), Jesi, Centro H, Ancona, Tribunale della salute, Ancona, Ass. nazionale guida legislazione handicappati trasporti (Anglat Marche), Ancona, Ass. nazionale persone disabilita intellettiva relazionale (Anffas), Jesi, Alzheimer Marche, Ancona, Ass. italiana malati Alzheimer (Aima), Pesaro, Cooperativa Oblò, Monte san Vito – An, Tribunale diritti malato, Ancona, Ass. italiana assistenza spastici (Aias), Pesaro, Fondazione Paladini, Ancona, Ass. Tutela salute mentale per la Vallesina, Jesi, Fondazione A.R.C.A. Autismo Relazioni Cultura e Arte, Senigallia, Ass. nazionale persone disabilità intellettiva relazionale (Anffas), Ancona, Cooperativa Grafica & infoservice, Monte san Vito – An, Cooperativa Irs L’Aurora, Ancona, Coordinamento nazionale comunità accoglienza (Cnca), Marche, Comunità di Capodarco, Fermo, Cooperativa Atlante, Ancona, Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti, Senigallia, Unione nazionale associazioni per la salute mentale (Unasam Marche), Ancona, Cooperativa Casa Gioventù, Senigallia (An), Comitato regionale vita indipendente, Montappone – Fermo, Cooperativa Archè, Senigallia (An), Ass. ACE-Integra, Pesaro, Associazione nazionale educatori professionali (Aned Marche), Ancona, Cooperativa Coopera, Senigallia (An), Ass. nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati (Aniep), Ancona, Cooperativa Crescere, Fano. Ordine assistenti sociali Marche, Ancona, Ass. nazionale persone disabilita intellettiva relazionale (Anffas), Pesaro, Antigone Marche, Ancona, Cooperativa La Gemma, Ancona, Cooperativa Ama L’Aquilone, Castel di Lama (Ap), Ass. Un Tetto, Senigallia (An), Ass. La Crisalide, Porto S. Elpidio – Fermo.

Aderiscono: Difensore Civico regione Marche, Acli Pesaro Urbino, Coop. Asscoop Ancona, Ass. Freewoman Ancona, , Ass italiana psicologi unitari (Aupi), Ancona, Coop. Cooss Marche, Ancona, Acli Marche, Psiche2000, Fermo.

Segreteria: Gruppo Solidarietà, via Fornace 23, 60030 Moie di Maiolati (An). tel – fax 0731.703327, grusol@grusol.it – www.grusol.it

CNCA
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