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Solidarietà a don Giacomo Panizza

Per l’intimidazione mafiosa a una sede della Comunità Progetto Sud

COMUNICATO STAMPA

Solidarietà a don Giacomo Panizza
Per l’intimidazione mafiosa a una sede della Comunità Progetto Sud.
Don Zappolini: “I beni confiscati vanno restituiti alla collettività. Lo Stato deve fare la sua parte”

Belpasso (CT), 28 dicembre 2011

“Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà a don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud, per l’intimidazione mafiosa subita il giorno di Natale”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA).

“La ‘ndrangheta ha voluto colpire un simbolo della lotta alle mafie, una comunità che da 35 anni è un punto di riferimento non solo per persone con disabilià, tossicodipendenti o malati di Aids, ma per chiunque voglia rafforzare il tessuto sociale sui principi della legalità e del bene comune”, continua don Zappolini. “Don Panizza ha avuto il coraggio, per primo a Lamezia Terme, di prendere un bene confiscato a una delle cosche locali, ricevendo per questo esplicite minacce. L’esplosione di una bomba all’ingresso di tale struttura è solo l’ultima intimidazione subita. Il CNCA è al fianco della Comunità Progetto Sud per respingere questo ennesimo atto di violenza.”

“Ma anche lo Stato deve fare la sua parte”, conclude il presidente del CNCA. “Aver assegnato, e dunque restituito alla collettività, a fini sociali, solo una percentuale minima dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose rende più deboli anche coloro che si sono esposti. Da Belpasso, in provincia di Catania, dove siamo oggi insieme al Coordinamento pisano di Libera e Avviso Pubblico per consegnare un trattore alla cooperativa sociale Beppe Montana-Libera Terra, chiediamo alle Istituzioni di porre termine a questa inefficienza che danneggia fortemente la lotta alle mafie nel nostro paese.”

CNCA
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