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Schedatura rom e sinti, è discriminazione razziale

Presa di posizione della Federazione sulla misura varata dal Governo


COMUNICATO STAMPA

CNCA: “Schedatura rom e sinti,
è discriminazione razziale

Il provvedimento varato dal Governo non tutela i minori,
piuttosto viola la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e rende più difficile la loro integrazione

Roma – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime il proprio profondo e assoluto dissenso in riferimento alla sciagurata scelta di raccogliere le impronte digitali dei cittadini rom e sinti, minori compresi. Tale misura – demagogicamente sostenuta quale modalità per “garantire sicurezza” e per “tutelare i minori rom” – è inaccettabile perché lede pesantemente i diritti umani introducendo (o reintroducendo, se pensiamo a un passato tragico della nostra storia) forme palesi di schedatura e di discriminazione razziale.

Per tale ragione il CNCA saluta come opportuna e necessaria la risoluzione approvata oggi in sede di Parlamento Europeo che censura la misura voluta dal Governo italiano bollandola come “un atto di discriminazione diretta fondato sulla razza e l’origine etnica”.

A proposito delle affermazioni ribadite oggi da Andrea Ronchi, ministro per le Politiche europee, secondo cui il provvedimento del Governo vorrebbe “tutelare la dignità dei bambini, spesso sfruttati dal racket”, il CNCA rileva, piuttosto, che tale misura di schedatura discrimina anche i bambini rom e sinti, rendendo ancora più complesso il già difficile processo di inserimento sociale, e viola la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza cui ogni Stato civile deve far riferimento, praticando – in conseguenza – politiche serie di accoglienza, integrazione, inclusione sociale, rispetto di ogni persona e di ogni identità.

In proposito il CNCA ricorda che il 4° Rapporto di “Aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – 2007/2008” è molto chiaro e determinato laddove “raccomanda allo Stato Italiano di sviluppare – in cooperazione con le associazioni e/o ONG rom – politiche attive e programmi globali per prevenire l’esclusione sociale e la discriminazione tali da consentire ai bambini rom e sinti il pieno godimento dei loro diritti, incluso l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria“. Per la Federazione, priorità del Governo italiano dovrebbe essere quella di tradurre tale orientamento in scelte di politiche sociali coerenti, garantendo così realmente la sicurezza sociale.

In conseguenza, il CNCA si rifiuta di dare qualsiasi collaborazione a provvedimenti di natura discriminatoria e razzista come quello relativo alla raccolta delle impronte digitali per le persone rom e sinti avanzato dal ministro Maroni. E continuerà ad attivarsi, attraverso la propria presenza capillare nelle comunità locali, affinché tale misura venga contrastata e ritirata.

Per la stessa ragione, la Federazione accoglie positivamente l’appello lanciato da cittadini e organizzazioni a dare le proprie impronte digitali, a fianco dei cittadini rom e sinti e dei loro bambini, quale scelta culturale e politica di prossimità e di forte, aperto, inequivocabile contrasto ad ogni forma di razzismo e di discriminazione.

Roma, 10 luglio 2008

CNCA
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