La proposta messa a punto dall’Osservatorio nazionale Infanzia e Adolescenza contestata dai sottosegretari Giovanardi e Roccella. L’opinione del CNCA
il documento “Schema del III Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva” contiene la proposta di Piano di Azione Infanzia e Adolescenza redatta – quale compito proprio e previsto – dall’Osservatorio nazionale Infanzia e Adolescenza, ai cui lavori il CNCA partecipa attivamente. Come è noto, il Piano di Azione “per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva” – quale strumento di applicazione e di implementazione della Convenzione sui diritti del fanciullo (New York – 20 novembre 1989 e resa esecutiva con legge 27.5.1991 n. 176) – dovrebbe essere predisposto ogni due anni.
In realtà l’Italia è tuttora ferma al Piano di azione del 2005.
L’adozione del Piano di Azione diventa, dunque, scelta importante e irrevocabile sia per dare seguito a quanto normativamente previsto, sia – e soprattutto – per dare priorità alle politiche a favore dell’infanzia e adolescenza e garantire l’esigibilità dei diritti del minore, a partire dal diritto a crescere in una famiglia, al diritto alla tutela, alla partecipazione e alla costruzione di un positivo progetto di futuro.
Nella recente riunione dell’Osservatorio Nazionale (22 ottobre 09 – Roma), questa proposta – peraltro preceduta da un approfondito e complesso documento contenete le analisi, i dati, le elaborazioni e il contesto culturale e di senso in cui il Piano di azione stesso va collocato per la sua corretta comprensione – è stata fortemente messa in discussione dai sottosegretari preposti (on. Giovanardi e on. Roccella) soprattutto per una esplicita non condivisione dell’impianto culturale che sostiene l’intero Piano di Azione. In particolare, le critiche e le non condivisioni fanno riferimento alla esigibilità del diritto soggettivo del minore (del minore in quanto tale, e non solo come membro di una famiglia), alla costruzione di processi a sostegno del diritto alla partecipazione (di tutti i minori, anche dei ragazzi vulnerabili), al riconoscimento dell’intercultura quale elemento fondante i processi di integrazione e di sostegno del diritto all’identità. Inoltre, e in maniera molto esplicita, è stata riaffermata la non proponibilità dell’inserimento dei LIVEAS.
In sede di riunione pertanto, è stato comunicato che – dopo opportuna consultazione con l’Osservatorio della famiglia e con la Commissione bicamerale Infanzia – verrà predisposta dal Governo nuova bozza del Piano Infanzia la cui approvazione dovrebbe avvenire entro il 31 gennaio 2010.
L’Osservatorio Nazionale Infanzia ed Adolescenza verrà informato…
Come CNCA – come cittadini, come cooperatori, come volontari, come operatori – abbiamo espresso ed esprimiamo il nostro profondo dissenso.
Intanto, alla Conferenza Nazionale di Napoli (prevista per il 18-19-20 novembre ’09) – sulla cui organizzazione l’Osservatorio nazionale Infanzia e Adolescenza non è stato né coinvolto né interpellato (nonostante l’esplicito ruolo in tal senso previsto dallo stesso Regolamento di funzionamento dell’Osservatorio emanato con Decreto del Presidente della Repubblica in data 14.05.07 n. 103) – non sarà presentato alcun Piano di Azione!
E questa è la realtà, una realtà che registra un vuoto di ben 5 anni e che ancora rimanda l’adozione di uno strumento così importante.
CNCA Nazionale