Presa di posizione del CNCA Puglia sull’ennesima tragedia legata allo sfruttamento di manodopera nell’agricoltura
COMUNICATO STAMPA
La morte del giovane migrante, avvenuta nella notte all’interno del cosiddetto “Ghetto dei Bulgari”, tra Borgo Tressanti e Borgo Mezzanone, deve far riflettere l’intera comunità pugliese, nessuno escluso. “Questa – dichiara Vito Mariella, Presidente CNCA Puglia, è l’ennesima vittima di un sistema criminale radicato e diffuso nell’intera capitanata che utilizza il sogno di tanti migranti attraverso lo sfruttamento del lavoro nero. Oggi, dobbiamo avere il coraggio di chiedere scusa al giovane bracciante, per non essere riusciti a dare dignità alla sua giovane esistenza. Dobbiamo chiedergli scusa per esserci abituati al male e di aver accettato come inevitabile dato di fatto la presenza di questo e di altri ghetti sul territorio regionale. Dobbiamo chiedergli scusa per non aver ancora compreso il fallimento di un sistema di accoglienza nazionale basato molto spesso sull’emergenza.”
“L’unica vera emergenza è dettata dall’assenza di corresponsabilità e di coesione sociale. Il rimpallo delle responsabilità tra istituzioni e tra privato sociale, oggi, è solo benzina sul fuoco; significa, in altre parole, far sponda alle mafie. Dobbiamo fare memoria di quanto accaduto questa notte. Ognuno faccia la sua parte. Ripartiamo dalla concertazione degli interventi. Ripartiamo da una dura lotta al caporalato ed alle aziende che utilizzano manodopera a nero. Ripartiamo da Noi, cittadini pugliesi accoglienti“.
Per informazioni
Vito Mariella
Presidente CNCA Puglia
Tel. 3930274629
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