Un racconto e una riflessione scaturiti dal viaggio organizzato dal CNCA in Marocco nel maggio scorso
All’Assemblea nazionale del CNCA di Bari, il 16 e 17 giugno 2017, è stata anche presentata la “lettera da ceuta”, un racconto e una riflessione scaturiti dal viaggio che la Federazione ha organizzato in Marocco – a Tangeri e, soprattutto, nell’enclave spagnola di Ceuta –, dal 27 al 29 marzo scorsi. L’ultima tappa di una serie di incontri – a Lampedusa, Tunisi, Atene – con i quali il CNCA ha cercato di conoscere direttamente, attraverso il dialogo con associazioni, chiese, esponenti delle istituzioni, questioni che interpellano la coscienza e la visione politica di ogni persona e organizzazione che ha a cuore la dignità degli esseri umani.
Nella “lettera da ceuta”, si racconta la crudeltà, l’inumanità dei meccanismi istituzionali di esclusione, i tanti significati incorporati nei corpi di coloro che, a Ceuta, provano a fare “il salto”, a passare dall’altra parte, in un’Europa che li respinge. Ma anche le strategie di impegno suggerite dalla lezione impartita dagli stessi migranti e da coloro che tentano di aiutarli, perché “non si può vedere e tacere, non si può parlare e restare inerti, non si può agire senza il bisogno di cambiare. Noi stessi, l’organizzazione delle cose, le politiche.”