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Lazio – Rom, “bando della vergogna” del Comune di Roma

Social Pride: “Contestiamo questa deriva delle politiche sociali utilizzando tutti gli strumenti legali e amministrativi”

Soc!al Pr!de

Rigeneriamo Roma, rigeneriamo il welfare

Oggi 31 marzo alle ore 12.00 sono scaduti i termini di presentazione delle proposte progettuali relative al bando di gara per l’affidamento della “Gestione sociale, formazione lavoro, interventi di piccola manutenzione, servizio di vigilanza dei Villaggi di accoglienza Rom di Roma Capitale”.

Ad oggi il Comune di Roma non ha formalmente risposto alle organizzazioni , Arcisolidarietà e coop Ermes, che hanno presentato il 15 marzo l’istanza di revoca in autotutela del bando in oggetto, per evidenti vizi di illogicità e illegittimità.

Le organizzazioni aderenti al Social Pride, coerentemente con quanto manifestato pubblicamente, hanno rifiutato di presentare proposte progettuali per un bando che abbiamo definito “Bando della vergogna” e intendono fare ricorso al TAR.

Ci lascia stupiti la deriva senza precedenti che da due anni a questa parte ha preso piede nella città di Roma e che ci consegna un quadro ben peggiore di come l’aveva lasciata la Giunta Alemanno.

Il Comune di Roma, prima guidato dal Sindaco Marino e oggi dal Commissario Tronca, passando per il silenzio assenso dei Municipi, dove insistono i villaggi di accoglienza per i rom, evoca l’applicazione della strategia nazionale di inclusione di Rom, Sinti e Camminanti ma concretamente smantella i pochi servizi di inclusione sociale attivi.

Un anno fa il Comune di Roma, ad opera degli assessori Masini e poi Rossi Doria, ha dismesso il progetto di scolarizzazione dei minori rom, estromettendo le organizzazioni di terzo settore da questo servizio, riducendolo a semplice trasporto scolastico, con risultati disastrosi. la frequenza scolastica è drasticamente calata da quello che emerge dalle indagini conoscitive realizzate dai tavoli sulla dispersione scolastica municipali. Peraltro, qualche giorno fa, il TAR ha annullato la Gara in Global Service che affidava questi servizi scolastici!

D’altra parte questo nuovo “bando della vergogna” confina i servizi e l’intervento sociale ad elemento residuale. Assistiamo impotenti alla riduzione degli investimenti per percorsi di vera inclusione sociale superando una logica emergenziale, mentre si diffondono politiche assistenzialiste e securitarie, che da troppi anni caratterizzano le politiche sociali, non solo per i rom a Roma.

E’ umiliante assistere al silenzio assordante di chi è ancora legittimamente in carica (i Municipi), forse sfugge a qualcuno, anche tra i candidati sindaco, che questo bando vincolerà per 21 mesi la prossima Giunta di Roma Capitale , che governerà a partire da giugno.

E’ possibile il silenzio e l’omologazione per un intervento pubblico che comunque prevede l’impegno di 5 milioni di euro?

Non sappiamo se la gara in questione avrà partecipanti o meno, sicuramente continueremo a contestare questa deriva delle politiche sociali utilizzando tutti gli strumenti legali e amministrativi, convinti delle nostre ragioni.

 

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