fbpx

Lazio – Mobilitazione contro la legge Forte sui servizi sociali

Il presidio che si è tenuto il 7 giugno, davanti al Palazzo della Regione Lazio, organizzato dal Social Pride per difendere i servizi sociali – a cui hanno partecipato la rete degli studenti e i genitori dei ragazzi disabili, psicologi, operatori e semplici cittadini, gli operatori del terzo settore, associazioni, cittadini e utenti – ha detto no alla legge Forte che dovrebbe riorganizzare i servizi e gli interventi sociali regionali. In base all’analisi fatta dal CNCA Lazio e da altre realtà di terzo settore, la 226/2011 rischia di frammentare l’assistenza a livello locale. Sotto accusa soprattutto l’istituzione di Oasi, l’organismo per le azioni integrate che produrrebbe una nuova dimensione burocratica allontanando chi ha bisogno di aiuto dalle strutture specializzate. 
Alle associazioni di donne, cittadini, disabili, agli enti locali e municipi presenti, ai lavoratori e professionisti la Regione ha chiuso letteralmente le porte: il centro-destra, infatti, ha rifiutato il confronto con una delegazione del Social Pride e di altre realtà di terzo settore. All’incontro finalmente ottenuto nella sala Di Carlo, al quale erano presenti alcune forze di opposizione insieme al Social Pride, non si è presentato nessun esponente della maggioranza, men che meno il presidente della commissione Lavoro, pari opportunità, politiche sociali e giovanili. Il confronto è stato comunque utile soprattutto in vista di due obiettivi: chiarire i percorsi per il reperimento delle risorse indispensabili al mantenimento e allo sviluppo dei servizi sociali a Roma e nel Lazio e la costituzione di un fronte unito per dare battaglia istituzionale alla legge Forte in tutti i territori, perché demolisce la partecipazione dal basso nell’elaborazione dei progetti di intervento sociale negli attuali distretti.
“Consideriamo la manifestazione riuscita – ha dichiarato Carlo De Angelis, presidente del CNCA Lazio -. Dopo varie peripezie siamo riusciti ad avere la possibilità di un incontro con i capigruppo e i consiglieri di opposizione esprimendo la totale opposizione a una proposta di legge che non è emendabile. Abbiamo, inoltre espresso la precisa volontà di costruire ulteriori mobilitazioni per quando andrà in discussione la legge regionale e l’intenzione di stabilire relazioni ed accordi con l’Anci, Associazione nazionale comuni italiani”. Per la rete dei Municipi Social Club sono a rischio circa 3mila posti di lavoro e assistenza per 25mila persone. Numeri da brivido che spingono le persone a protestare, con la “convinzione che il fronte della mobilitazione – aggiunge De Angelis, presidente del CNCA Lazio – deve essere allargato per mostrare, alla Giunta regionale guidata da Renata Polverini, la nostra forza”. Una chiamata alle armi in vista di una battaglia che durerà almeno fino a luglio, quando alla Pisana sarà discussa la legge Forte. Il centro-destra giovedì ha letteralmente chiuso le porte a un confronto.
CNCA
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare. Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
X