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IRiDE

“I.Ri.D.E.: Interventi di RIduzione del Danno Efficaci secondo le Linee Guida Internazionali 2013. Una ricerca intervento nelle carceri italiane”

Ente Affidatario: Università di Torino, Dipartimento Giurisprudenza

In collaborazione con:
CNCA, LILA, Anlaids, Arcigay, Gruppo Abele, Circolo Mario Mieli (Associazioni facenti parte la Sezione M del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute – ex Consulta Nazionale AIDS) e Associazione Antigone, e Movimento Identità Transessuale

Responsabile scientifico: Prof. Claudio Sarzotti

Background
Un recente studio multicentrico italiano ha dimostrato che la percentuale di detenuti che accettano lo screening per le malattie infettive varia di molto a seconda delle carceri (dal 37,3% al 95,2%), il che suggerisce che i sistemi di assistenza sanitaria all’interno degli istituti penitenziari non garantiscono gli stessi standard e che quindi andrebbero incrementati gli accessi allo screening in molte carceri (Sagnelli et al., 2012). Un’ ulteriore fonte di informazione è costituita da una recente indagine non pubblicata condotta della Società Italiana di Medicina Penitenziaria in 9 carceri, coinvolgendo 4.072 detenuti, ha mostrato che il tasso di prevalenza di HIV e HCV è rispettivamente del 3,8% e 32,8%.

Con il presente progetto pertanto, si intendono sperimentare azioni di riduzione del danno e dei rischi di trasmissione di HIV e di altre Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST) nella popolazione carceraria, in base alle Linee Guida Internazionali 2013, attualmente quasi totalmente non applicate in Italia, nella consapevolezza al tempo stesso, delle difficoltà sia normative che di prassi, e individuando le azioni possibili e attuabili al fine di favorire l’applicazione delle suddette Linee Guida.

Le azioni proposte sono di sperimentata efficacia e senza effetti avversi, come riportato in varie pubblicazioni, tra cui si cita la revisione sistematica pubblicata su Lancet condotta da Jürgens R, Ball A., Verster A. (2009)

Il progetto
Il progetto si svolgerà nei seguenti nove ambiti territoriali:
Nord Italia: Torino, Milano, Padova, Bologna
Centro Italia: Firenze, Perugia, Roma
Sud Italia: Napoli e Lecce.

Il progetto si articola nelle seguenti 3 macroazioni:
Azione 1: Ricerca qualitativa volta ad indagare come nelle carceri italiane vengano garantite le 15 azioni raccomandate nel documento congiunto di OMS e UNODC “HIV prevention, treatment and care in prisons and other closed settings: a comprehensive package of interventions” nei 9 ambiti territoriali individuati. Verranno analizzati, a distanza di qualche anno dall’entrata in vigore della riforma della sanità penitenziaria con il DPCM 1 aprile 2008, i bisogni percepiti circa la tutela della propria salute da parte delle persone ristrette affette da HIV/Aids e patologie correlate e dei conseguenti bisogni informativi/formativi, sia della popolazione detenuta che del personale penitenziario. Tale analisi l’analisi intende nello specifico rilevare il livello di applicazione di tutti e 15 gli interventi raccomandati, con particolare attenzione ai temi della informazione, trattamento e prevenzione.

Azione 2: Creazione di una rete di stakeholder quali garanti e facilitatori delle azioni previste dai 15 interventi. Si intende costituire un tavolo tra i soggetti, alcuni dei quali già individuati in fase progettuale che avranno la duplice funzione sia di comitato di garanzia per gli aspetti etici, scientifici e normativi riguardo lo svolgimento delle azioni progettuali, sia di soggetti promotori le singole azioni.

Azione 3: Sperimentazione di interventi in alcune carceri italiane atti a prevenire la diffusione dell’HIV e MST, secondo quanto raccomandato dalle Linee Guida Si intende intervenire direttamente nelle carceri tra quelle esistenti situate nei territori selezionati in fase progettuale, nonché dagli esiti dell’Azione 1. L’output principale della ricerca qualitativa, ovvero quali interventi, tra i 15 raccomandati, necessitano di una implementazione, in base alle situazione specifica all’interno delle carceri oggetto dello studio e alle risorse presenti (presenza di personale sanitario, personale esterno operante all’interno delle carceri, accesso da parte di NGO, etc), porterà alla realizzazione di interventi di riduzione del danno e dei rischi, e in particolare la sperimentazione della distribuzione di materiale di profilassi all’interno delle carceri.

Stakholder (v.Azione 2): coinvolti già nella fase progettuale Coordinamento dei Garanti dei Detenuti, Coordinatore Gruppo di Lavoro “Sanità e Salute Mentale” degli Stati Generali dell’esecuzione penale Ministero di Giustizia, FederSerD, Forum Droghe, ITA.RDD ( Rete Italiana Riduzione del Danno), I.H.R.A (International Harm Reduction Association), S.I.M.I.T. (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali.)

Enti (v.Azione 3) coinvolti già nella fase progettuale: Azienda U.L.S.S. N. 16 – Padova Distretto Socio Sanitario UOS Sanità Penitenziaria; Azienda Sanitaria Locale Bologna Direzione Generale; Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Unità Operativa Complessa Dipendenze; Direzione Casa Circondariale G.Salvia Poggioreale Napoli

Timing e milestones
Il progetto avrà una durata di 18 mesi.
Entro il terzo mese dall’avvio: stesura protocollo con metodologia e strumenti
Al Mese 10: esiti della ricerca e programmazione delle attività di sperimentazione con lettere di adesione delle carceri partecipanti
Dal 10 al 17 mese: attività di sperimentazioni nelle carceri
Mese 18: produzione del report finale e disseminazione risultati raggiunti

Le attività in capo al CNCA sono coordinate da Maria Stagnitta.

Scarica:

pdfReport finale del progetto IRIDE

pdfEstratto report finale del progetto IRIDE

CNCA
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