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Intervento di Liviana Marelli sull’abolizione dei Tribunali per i minorenni

La referente CNCA per l’Infanzia, l’adolescenza e le famiglie ha partecipato ieri a un incontro in Senato sulla riforma della giustizia minorile

Ieri, presso la Biblioteca del Senato, si è tenuto un incontro sulla riforma della giustizia minorile, che prevederebbe tra l’altro l’abolizione dei Tribunali per i minorenni.

Al dibattio è intervenuta anche Liviana Marelli, referente CNCA per l’Infanzia, l’adolescenza e le famiglie. Marelli ha ribadito la posizione espressa più volte dalla nostra Federazione: si chiede alla Commissione Giustizia di fermarsi e stralciare dalla proposta in discussione tutte le parti relative alla Giustizia minorile e aprire un tavolo di confronto capace di analizzare con competenza una questione certamente complessa e proprio per questo non risolvibile attraverso la prevista soppressione del Tribunale per i minorenni e l’istituzione del Tribunale della famiglia e della persona, attraverso sezioni circondariali e distrettuali specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali ordinari e le Corti d’appello.

Questa proposta di riforma – nei cui confronti esprimiamo totale dissenso – non raggiunge l’obiettivo condivisibile di implementazione e razionalizzazione e riordino dell’intera materia, come invece avverrebbe attraverso l’auspicata istituzione di un unico, autonomo e specializzato Organo giurisdizionale quale il Tribunale per i minorenni e per le relazioni familiari.

Leggi il testo completo dell’intervento di Marelli

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All’incontro hanno partecipato numerosi addetti ai lavori, nella stragrande maggioranza contrari alla riforma della giustizia in discussione in Parlamento, e alcuni senatori. Inoltre, è intervenuta Federica Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia. La sua presenza è stata certamente importante per il ruolo che ricopre. Ha ripreso le questioni e le critiche affermando che al Ministro sono chiari i punti di forza e di debolezza dell’attuale sistema e che l’obiettivo dichiarato è di “esaltare i punti di forza e correggere le criticità di questo Ddl”. E’ chiaro che ci sono delle critiche fondate e che vanno ascoltate perché se la proposta uscita dalla Camera “non è buona” va cambiata e, quindi, ha annunciato che verrà istituito un momento/luogo di confronto aperto alle associazioni interessate per arrivare a superare le criticità. Il Ddl non verrà discusso prima dell’autunno, c’è perciò tempo per organizzare incontri ad hoc.

Marelli ha chiesto che:
– la Commissione Giustizia non proceda alla discussione prima di aver convocato il tavolo di confronto
– che al tavolo di confronto venga rispettata la pluralità di voci (non solo magistrati e avvocati, ma anche le organizzazioni della società civile, degli ordini professionali, ecc.)
– che la Commissione assuma l’orizzonte finale di costituzione di un unico, autonomo e specializzato organo giuridisdizionale e che pertanto i processi intermedi di riforma dovevano essere in tal senso orientati.

CNCA
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