Iniziativa della cooperativa sociale Irs L’Aurora. Patrocinio del CNCA
La cooperativa sociale Irs L’Aurora organizza un pellegrinaggio che percorre la via Francigena fino a Roma, dove si vorrebbe salutare il nuovo papa. È un progetto pensato da alcuni operatori e utenti.
Si parte il 4 giugno e si conclude il percorso il 12 giugno. Il gruppo è composto da circa 12 persone tra operatori e utenti delle comunità. E’ organizzato per “tappe” e vuole essere anche una metafora della vita, ma anche dei percorsi di cura dove non necessariamente si deve raggiungere la “salvezza”, ma anche un equilibrio sempre più positivo attraverso appunto delle tappe. Insomma si vuole portare un messaggio positivo e spirituale in un progetto vissuto nella massima sobrietà.
Il CNCA patrocina l’iniziativa.
Ecco come Irs L’Aurora presenta il pellegrinaggio.
All’interno delle nostre strutture i progetti nascono sempre dietro una riflessione e una lettura dei bisogni. Si discute e si elabora aiutati dall’esperienza dei tanti anni di lavoro, la nostra personale e quella della nostra organizzazione.
Alcuni progetti-esperienze invece nascono in modo molto veloce, seguendo segni e indicazioni, dapprima confuse, che poi subitaneamente prendono una direzione precisa. Quello di cui vogliamo parlarvi è uno di questi.
Di cosa si tratta? Semplicemente mettersi un buon paio di scarpe, uno zaino in spalle e iniziare a camminare. Fino a Roma.
Ci si può chiedere da subito che cosa possa centrare tutto questo con le nostre comunità terapeutiche….
Infatti nel nostro statuto non è indicato come scopo primario, quello di mettersi in strada a camminare ma di “…offrire un’azione di prevenzione, cura e riabilitazione per quanti, tossicodipendenti, portatori o meno di handicap, o disagio sociale necessitano di azione educativa, sostegno psico-pedagogico o cure a vari livelli”.
Abbiamo il compito di far crescere le persone, e noi lo facciamo all’interno di un gruppo, di sperimentare l’aiuto reciproco, di imparare a tollerare le difficoltà e le sofferenze, di condividere insieme agli altri, di fare esperienza di solidarietà. Proviamo a spingerli ad andare avanti, anche quando l’obiettivo finale non è più così chiaro, di mettersi in gioco anche quando sembra che non valga la pena continuare, di aggrapparsi agli altri quando serve e poi di essere sostegno per chi è in difficoltà.
Tutte cose che si possono provare concretamente mettendosi in gioco in un cammino di scoperta. Diventando pellegrini, nel senso letterale della parola (colui che cammina per i campi).
Ma come è nata questa idea?
Nel nostro cineforum settimanale abbiamo visto un film: “Il cammino per Santiago”. Un buon modo per riflettere sul significato del mettersi in viaggio, della scoperta, della fatica quotidiana, della difficoltà del mettersi in gioco, del continuare ad andare avanti per la propria strada. In fondo non sarebbe stato bello fare un’esperienza del genere? Bello ma organizzativamente impossibile.
Dopo pochi giorni ci è capitato tra le mani un libro. In modo assolutamente casuale, cercando altro, ecco che spunta un libro sulla via Francigena, antica via di pellegrini verso Roma.
La settimana successiva era il tempo dell’elezione del nuovo Papa.
Papa Francesco presentandosi al mondo ci ha regalato un momento di intensa emozione, ma è stato anche lo strumento che ha indirizzato e dato un senso a questa ricerca. Ha parlato del Vescovo di Roma, del suo popolo e del camminare insieme.
Un popolo variegato il nostro, tra chi ha fede e chi non l’ha mai avuta, tra chi è alla ricerca e chi ha già certezze, tra chi spera e chi non si fa illusioni, un popolo variegato, che ha deciso di mettersi in cammino.
Ma se come dice Ruben Blades:
“Camminando si apprende la vita, camminando si conoscono le persone, camminando si sanano le ferite del giorno prima. Cammina, guardando una stella, ascoltando una voce, seguendo le orme di altri passi. Cammina, cercando la vita, curando le ferite lasciate dai dolori. Niente può cancellare il ricordo del cammino percorso”… allora pensiamo che questo cammino sia il segno visibile anche di un cambiamento del nostro metodo e della nostra filosofia. Le comunità sono nate come ambienti chiusi o comunque molto spesso impermeabili. I fenomeni di dipendenza a cui assistiamo, le caratteristiche delle persone che ospitiamo e ancor più di quelle che non riusciamo o possiamo ospitare nelle nostre strutture, sono radicalmente diversi da 30 anni fa, così come i fenomeni sociali ad essi collegati. Riproporre ancora gli stessi modelli significherebbe solo rimanere legato ad una tradizione che non ha più contatti con i problemi odierni.
Ci mettiamo in cammino anche per questo motivo, per incontrare la gente per porre domande, sentire risposte, comunicare la nostra esperienza, ascoltare quella degli altri.
La destinazione finale: Roma con la possibilità (speriamo) di poter partecipare all’udienza generale del Papa Francesco. Ma non abbiamo intenzione di organizzare una “gara di resistenza” con una meta finale ed un traguardo. Ognuno percorrerà le proprie tappe ed ogni tappa percorsa sarà importante.
Teniamo a sottolineare che è un “pellegrinaggio” e come tale organizzato in modo sobrio e povero, ma un pellegrinaggio laico, non necessariamente religioso. Ognuno porterà con se le proprie motivazioni, i propri sogni, la propria fatica… insieme alle “preghiere” di tutti.
I.R.S. l’Aurora Società Cooperativa Sociale
Direzione e Servizi Amministrativi: via Astagno 3 – 60122 Ancona
Tel. 071-2802615 – fax 071-2801260 – e-mail: irs@irsaurora.it – http://www.irsaurora.it
