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Il progetto europeo RE-InVEST. Si può ancora parlare di solidarietà e diritti umani in Europa?

Iniziativa dell’Alliances to fight poverty, a cui aderisce anche il CNCA

Partito a marzo 2015, il progetto europeo RE-InVEST – Rebuilding an Inclusive, Value-based Europe of Solidarity and Trust through Social Investments promosso dall’Alliances to fight poverty (http://www.alliancestofightpoverty.org/), a cui CNCA aderisce come partner, vuole contribuire alla costruzione di un’Europa più solidale e inclusiva, agendo sulle strategie europee di investimento sociale per renderle più forti, inclusive ed efficaci.

Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea tramite il programma di ricerca Horizon 2020, adotta un approccio partecipativo, che dà voce ai gruppi più vulnerabili in Europa e alla società civile nella co-costruzione, assieme ad accademici e ricercatori, di nuove basi empiriche e concettuali per un’Europa più solidale. Niente di più attuale e urgente nell’Europa di oggi, dove ci chiediamo a che punto nelle tensioni tra stati e istituzioni europee ci siamo dimenticati della solidarietà come elemento costituivo della cittadinanza europea.

In 12 paesi europei, dall’Irlanda, al Portogallo, alla Lettonia e Romania, accademici e organizzazioni della società civile stanno lavorando fianco a fianco per raccogliere testimonianze e voci di persone vulnerabili, su cui l’impatto della crisi economica europea ha significato un’ulteriore erosione di diritti e capabilites, intese come opportunità e possibilità di fare delle scelte nella loro vita e di avere delle prospettive per il futuro. Sono disoccupati di lungo periodo, giovani NEET, persone accolte in strutture di social housing, donne disabili, migranti di varie origini…

Al meeting di progetto a Lisbona in questi giorni, si sono presentati i risultati preliminari del lavoro di ricerca effettuato per CNCA dalle due organizzazioni locali Alice e Il Ginepro con 8 donne ospitate in varie strutture di accoglienza ad Alba. Tra questi, il lungo racconto dalla viva voce della signora M. e di come gestisce la quotidianità di una vita difficile: “Nel 2008 questa crisi è iniziata dalle banche… anche per me! [ride]. In quel periodo hanno incominciato a far chiudere delle banche… Allora facevo diversi lavori ma in uno di questi ero impiegata in una ditta di pulizie che lavorava proprio nelle banche. Se prima pulivamo in 4 o 5 banche mi sono ritrovata a lavorare solo più in due… Ogni tanto mi sembra che la gente creda che uno si diverta o abbia dei vantaggi a star così come sto io, come se fosse una situazione tutto sommato comoda in cui non ti devi preoccupare più di tanto e le cose ti arrivano dall’alto.”

La sfida è ora quella di contestualizzare i risultati della ricerca con l’analisi dei dati a livello europeo che ci parlano di povertà e ineguaglianza, per fornire alla Commissione europea un’analisi critica non solo della sua rappresentazione dell’impatto della crisi economica in Europa, ma anche delle misure messe in atto a livello europeo e nazionale per rispondere a questa crisi.

Cinzia Brentari, project coordinator per CNCA
www.re-invest.eu

 

CNCA
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