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Il carisma dell’umanità comune

A Napoli, il 15 marzo, si è tenuto un incontro del Gruppo Spiritualità del CNCA

Il 15 marzo si è tenuto a Napoli un incontro organizzato dal Gruppo Spiritualità del CNCA, intitolato “Assumere la complessità… Alla ricerca di senso”.

Qui di seguito una sintesi dell’incontro.

Le attenzioni che si vogliono promuovere e le aspettative:
In un tempo faticoso (“crisi”, “depressione” o “declino”, “mutazione”, “processo di opacizzazione che trasforma il lessico e l’orizzonte di senso”, “destrutturazione di cornici”), nella quale molti – persone/gruppi – si mostrano o totalmente paralizzati o iperattivi senza direzione, si tratta di:
• non lasciarsi irretire dal rischio di vivere questo tempo come un tempo sfortunato (si dice che non ha più le spinte o le possibilità di ‘tempi altri’, o che certi spazi di senso vissuti nel passato come “un lusso che oggi non ci si può permettere”, ecc); non farsi soggiogare dai profeti di sventura e del rimpianto perché rischiamo di perdere l’appuntamento con la storia, con ‘questo’ oggi. Dare spazio a ciò che crea.
• chiedersi “cosa stiamo diventando?” “come stiamo nelle cose?” “cosa essere in futuro?”; darsi mappe (cfr. mappa trentennale CNCA ‘Rompere recinti per…”)
• rimettersi lo zaino in spalla per ricominciare un cammino, cercando “senso” come compito (assegnare significati) e come offerta per umanizzare incontri e pratiche sociali: offrire non rispecchiamenti illusori ma “buon rispecchiamento”; non partire dai ‘principi’ ma rinviare alla realtà, allargando lo sguardo.
• in un tempo di “spiritualità mute”, dalle prassi “dire parola, dare parola/Parola”; desiderio di rileggere la quotidianità alla luce della Parola (“siamo stati semi troppo interrati”?).
• riaprire dialogo con generazioni giovani su questi versanti, tema della ‘trasmissione’ alle nuove generazioni
• visitarsi reciprocamente, assumere l’importanza del collettivo, darsi luoghi e spazi che siano ‘crocevia’ di contaminazioni, senza replicare modelli, appesantire…

Come esercizio collettivo ci chiediamo cosa ci ha mosso nella prima giornata di elezione del “vescovo di Roma” e di come alcune parole/segni possono avere risonanza per noi.
Dal fitto scambio, si tenta una sintesi che ci dia anche un possibile percorso:

rimettere al centro la nostra umanità comune, la “normalità eversiva” è il carisma che fa scalpore e dà la misura della distanza dalla vita comune. Tutto questo lo decliniamo:
• linguaggio diretto che riduce distanze (“buonasera”): interroga anche il sociale e le nostre esperienze quando si raccontano; rendersi trasparenti anche nell’emozione, nell’esitare o restare senza fiato apre negli altri spazi di leggibilità dei vissuti e fiducia
• umanità che si gioca in relazione al popolo, ‘piegandosi’ con ascolto deferente, chiedendo reciprocità di “bene-dizione” (in un tempo di grande dir male…), corresponsabile, semplice…
• sottolineando fratellanza e sorellanza, orizzontalità di relazione (vivere i ruoli non come monarchi, ma come funzioni di relazione)
• spostamento del centro geopolitico da Roma alle periferie del mondo (America Latina): s-centramento
• capacità di rottura di ingessature, codici di lettura e schemi che fa nascere speranza: “è possibile” e ci riguarda in prima persona. Ci sono correnti sotterranee, inedite, da ascoltare e far emergere. Spesso pensiamo che la struttura o certe situazioni impediscano qualsiasi spazio di liberazione e invece… (importanza del ‘come’ si fanno le cose: dallo stesso balcone di san Pietro, Francesco ha mostrato differenza… Il ‘come’ non si improvvisa, nasce da ‘chi siamo’)
• approfondire la figura di Francesco come uomo che rompe i modelli.

Proposta operativa:

  • tenere come tema il carisma dell'”umanità comune”, del bene comune che ci unisce, prima e al di là di ogni appartenenza.
  • metodo, tre passaggi:
    o partire dalle prassi: cosa viviamo, vediamo e incontriamo
    o come le interpretiamo?
    o le questioni da dilatare: gli elementi in evidenza, le criticità, le possibilità, i limiti e le scelte da operare

Prossimo incontro: Napoli 24 maggio, dalle ore 11 alle 17.

 

CNCA
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