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Giustizia minorile: il sistema funziona, ma servono più risorse

Ieri il convegno organizzato dal CNCA in collaborazione con il Dipartimento per la giustizia minorile

COMUNICATO STAMPA

Giustizia minorile: il sistema funziona, ma servono più risorse.
Non esiste un’emergenza criminalità
Il Dipartimento per la giustizia minorile e il CNCA rafforzano la loro collaborazione

Roma, 29 settembre 2011

“La legislazione è all’avanguardia in Europa, il sistema è più che adeguato, il problema sono i soldi. È difficile riuscire a offrire opportunità alternative alla detenzione quando le risorse per le politiche sociali continuano a diminuire drasticamente. Eppure tutti sappiamo che il penale – senza l’intervento sociale – non tiene.” Liviana Marelli, coordinatrice dell’Area Infanzia, Adolescenza e Famiglie del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) sintetizza così le valutazioni che sono state espresse ieri dai tanti operatori pubblici e del privato sociale intervenuti a Roma al convegno “MinoriinGiustizia. Esperienze e proposte per il futuro”, organizzato dal CNCA in collaborazione con il Dipartimento per la giustizia minorile.

Un appuntamento a cui hanno partecipato 120 persone e che ha riconfermato il rapporto di stima e di collaborazione che da tempo esiste tra il Dipartimento e la nostra Federazione. “L’incontro”, nota Marelli, “ha permesso di fare il punto sulla situazione in cui si trova oggi la giustizia minorile italiana, ma anche di avanzare proposte. Tre gruppi di lavoro hanno trattato temi decisivi per il sistema: istituti penali minorili, misura di messa alla prova e comunità educative. Un’altra tappa di un percorso comune che vedrà il Dipartimento e il CNCA impegnati in futuro in momenti di approfondimento e formazione e in progetti territoriali sperimentali.”

“Ma dal convegno viene anche un altro messaggio chiaro”, conclude Marelli. “Nel periodo 2000/2007 il numero dei minori denunciati alle Procure della repubblica è rimasto pressoché stabile: poco più di 38.000. La componente straniera non ha mai raggiunto il 30% del totale delle segnalazioni. Contestualmente, tra il 1998 e il 2010 gli ingressi nei Centri di prima accoglienza sono calati di quasi il 50% (da 4222 unità del ‘98 alle 2344 unità del 2010). È quindi incontrovertibile il fatto che non esiste alcuna emergenza criminalità minorile e che proposte come quella di abbassare l’età imputabile dai 14 ai 12 anni sono demagogiche e irresponsabili.”

Scarica la relazione al convegno di Liviana Marelli

CNCA
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