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Coordinamento Enti locali contro la tratta: ”Preoccupazione per il ddl sulla prostituzione”

Pubblichiamo il comunicato stampa emesso ieri dall’organismo promosso da Anci e Upi.

COORDINAMENTO NAZIONALE ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA:
PREOCCUPAZIONE PER IL DDL SULLA PROSTITUZIONE

Si e’ tenuta ieri mattina nella sede di ANCI Nazionale la riunione del Coordinamento nazionale degli Enti locali contro la tratta, costituito d’intesa tra ANCI e UPI. Erano presenti alla riunione le citta’ di Roma, Perugia, Torino, Reggio Emilia, Modena e Venezia e le province di Torino, Genova, Bologna e Foggia.

Il Coordinamento ha affrontato, tra le varie questioni, anche le anticipazioni del ddl Maroni – Carfagna di modifica della disciplina sulla prostituzione.

‘’Come Coordinamento di Enti locali contro la tratta non possiamo non rilevare che il ddl propone, come unico strumento per affrontare un fenomeno complesso come quello della prostituzione, quello di toglierlo dalla strada” ha dichiarato Amalia Neirotti, Sindaco di Rivalta di Torino e delegata nazionale ANCI alle pari opportunita’.

‘’Segregando il fenomeno al chiuso sara’ molto piu’ difficile, se non impossibile, sia fare emergere le vittime di tratta e poterle aiutare a trovare una via d’uscita, sia portare avanti le indagini per combattere la criminalita’ organizzata che sta dietro alla tratta. Rischiamo in questo modo di mettere seriamente a repentaglio tutte le ottime pratiche che il nostro Paese e i suoi territori hanno saputo esprimere in questi anni nell’intervento sociale e investigativo in materia, in particolare grazie ai programmi di protezione sociale previsti dall’art. 18 del t.u. sull’immigrazione che sono riusciti, negli ultimi sette anni, ad entrare in contatto con ben 55.000 persone coinvolte nel fenomeno”.

‘’Il secondo aspetto che ci preoccupa particolarmente – ha proseguito Neirotti – e’ la proposta attualmente contenuta nel ddl di una sorta di corsia preferenziale per il rimpatrio assistito dei minori non accompagnati coinvolti in attivita’ di prostituzione, che verrebbero rimpatriati senza alcuna verifica sulle condizioni familiari o sulla disponibilita’ di servizi in grado di prenderli in carico adeguatamente nei paesi di origine. Il Coordinamento ha concordato nel ritenere che, al contrario, dovrebbero essere rinforzate le misure di presa in carico dei minori, per i quali l’esperienza della prostituzione rischia di essere devastante in maniera definitiva”.

‘’Ricordiamo ancora una volta che la riduzione in schiavitu’ per sfruttamento sessuale – ha concluso Neirotti – e’ un crimine efferato contro i diritti umani. Ogni politica che riguarda il fenomeno della prostituzione deve necessariamente tenere conto delle ricadute che puo’ avere sulle vittime della tratta, a maggior ragione se minori”.

Roma, 17 luglio 2008

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