Per il CNCA parla Liviana Marelli
Sulle comunità per minori, negli ultimi due anni, se ne sono lette e viste tante, su riviste e trasmissioni televisive di primo piano. La nostra Federazione è dovuta intervenire più volte per rettificare informazioni sbagliate ma, più in generale, per denunciare i pregiudizi inaccettabili nei confronti delle comunità per minori e del sistema che prende in carico i minorenni allontanati dalle loro famiglie di origine. Le comunità appaiono spesso come organizzazioni che fanno business sulla pelle dei bambini, mentre al servizio sociale pubblico viene imputato, troppe volte, di “togliere i figli ai genitori” anche senza che ce ne sia bisogno.
Sull’Unità di lunedì è apparso, invece, un lungo servizio – in due articoli – sulla questione che ci sembra racconti la realtà dei fatti. Che è molto diversa: il sistema di intervento affida i ragazzi alle comunità, o a una famiglia, solo in casi eccezionali e assai circoscritti, gli operatori sociali – lungi dall’arricchirsi – stentano anche a portare a casa lo stipendio.
Nel servizio prende la parola anche Liviana Marelli, referente del Gruppo Infanzia, adolescenza e famiglie del CNCA.