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Coesione sociale

Il progetto, realizzato dal Cnca e dalle Federazioni regionali Aps associate, riguarda il tema della produzione e dell’utilizzo dell’innovazione all’interno delle organizzazioni sociali federate. In concreto il progetto prevede la realizzazione di iniziative di formazione verso i quadri dirigenti della Federazione, al fine di costruire percorsi sostenibili di qualificazione dei propri interventi, sia sul versante politico-elaborativo, di proposta, che su quello operativo e funzionale.

L’iniziativa è stata finanziata dal Ministero del lavoro e politiche sociali sui fondi della legge 383/2000 (legge sull’Associazionismo sociale), a valere sul bando di fnanziamento del 2009.

Ha durata 1 anno. Ha preso avvio il 15 luglio 2010 per concludersi il 14 luglio 2011.

L’idea

La flessibilità e la capacità di trasformazione costituiscono un attributo fondamentale per le organizzazioni che vivono in contesti complessi, turbolenti e dinamici. La competizione premia chi sa cogliere per primo la direzione del cambiamento e realizzare rapidamente l’innovazione. Tale capacità, all’interno delle associazioni di promozione sociale, è demandata ai dirigenti e, a tutti coloro che, sempre più numerosi, svolgono attività di tipo manageriale.

Le esigenze rilevate

Le organizzazioni del privato sociale hanno sempre più bisogno di persone che sappiano essere “agenti di cambiamento”, ovvero interpretare il proprio ruolo in modo innovativo e promuovere cambiamento ed innovazione nell’ambito dei processi che gestiscono.
Le organizzazioni contemporanee esplodono di relazionalità: con la centralità delle donne e degli uomini e la contemporanea perdita di capacità di definire territori, ambiti e confini certi da parte delle strutture, le organizzazioni diventano circuiti di relazionalità con un moltiplicarsi, spesso impossibile anche solo da registrare, ma sicuramente da predire – di confronti, rapporti, accordi, conflitti. Una conseguenza inevitabile di questa tendenza è l’incremento di complessità come fattore endemico di accompagnamento allo sviluppo della relazionalità.
Occorre dunque individuare possibili risposte alla crisi che investe le culture, le economie, la politica e, forse, anche le coscienze e le vite delle persone.
Esiste una via d’uscita che permetta, alle nostre organizzazioni di riprendere slancio per agire nel presente in direzione di un futuro possibile?

Gli obiettivi

Obiettivo generale dell’iniziativa è quello di strutturare una proposta di incontro di persone e di esperienze che accettano di confrontarsi sul presente e sul futuro per, assieme, darsi alcune ipotesi di lavoro e di impegno. Partendo da una provocazione forse siamo sovraccarichi di “quotidiano”, forse anche noi e le nostre organizzazioni hanno bisogno di ripensarsi più snelle, creative, “politiche”, smagrite da tante sovrastrutture ed orpelli che ci impediscono di vedere la trasparenza.
L’intervento formativo e di sviluppo mira, da un lato, a potenziare le capacità e le competenze individuali dei dirigenti regionali e territoriali, seguendo la logica ormai ampiamente accreditatasi nella letteratura scientifica del terzo settore con riferimento ai “change agent”:
• competenze di ruolo
• capacità personali e relazionali
• competenze di analisi e intervento organizzativo,
dall’altro a produrre alcuni effetti concreti a livello organizzativo:
• promuovere una visione creativa e matura della realtà e del rapporto con il contesto e avviare azioni concrete di miglioramento
• favorire un riorientamento culturale verso un’interpretazione più dinamica, flessibile ed aperta
• intensificare il dialogo tra “comparti” del contesto esterno a diversi livelli istituzionali
• creare role model che alimentino la capacità di apprendere dal contesto e nell’organizzazione

Le principali fasi di attuazione

1. Identificazione partecipata dei fabbisogni formativi mediante questionario e focus group;
2. Interventi di formazione tematica nazionali attraverso l’implementazione di un’offerta modulare
3. Iniziative di formazione intervento nelle singole federazioni regionali
4. Attivazione di una comunità di pratica on line
5. Counselling individuale ed organizzativo alle federazioni regioanli che ne faranno richiesta
6. Interventi di diffusione del progetto e di sostegno all’innovazione prodotta e rilevata con l’esperienza progettuale

I principali prodotti attesi dalle attività del progetto

– Organizzazione di un focus group

– Report di analisi dei fabbisogni formativi

– Organizzazione di 2 workshop formativi interregionali, in collaborazione con le aree regionali coinvolte

– Organizzazione di 6 iniziative di formazione intervento tematiche, con attivazione di laboratori territoriali di apprendimento e realizzazione di azioni pilota per il learning by doing

– Attivazione di una Comunità di pratica on line, strutturata su piattaforma FAD

– Gestione di 15 interventi di counselling individuale e/o organizzativo rivolto alle organizzazioni associate

– Realizzazione di 15 Case studies relativi agli interventi di counselling, in cui le soluzioni adottate saranno generalizzate per assicurare la trasferibilità dei risultati in funzione del problem solving o del change management delle APS associate

– Pubblicazione di un libro con i risultati del progetto

– Seminario finale

Staff

* Coordinamento progettuale: Riccardo Poli

* Comitato di coordinamento nazionale: Armando Zappolini, Lucio Babolin, Riccardo De Facci

* Progettazione iniziative di formazione: Marina Galati

* Comunità di pratiche on line: Giorgio Sordelli

* Comunicazione e diffusione dei risultati: Mariano Bottaccio

* Amministrazione e contabilità: Mario Passamonti

* Segreteria: Manuela Alfarone, Maria Teresa Romano

CNCA
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