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CNCA: ”Droghe, finiamola con la guerra ideologica”

Un invito ai ministri della Solidarietà sociale e della Salute. Droghe, finiamola con la guerra ideologica. Dopo cinque anni di scontro culturale, è ora di mettere al centro del dibattito la persona che soffre. Le sperimentazioni ci aiutano a capire come possiamo sostenere i tossicodipendenti

 

Roma – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) chiede a tutte le forze politiche e sociali di aprire una discussione sul tema droghe non ideologica, ma attenta esclusivamente al benessere della persona tossicodipendente.

Dopo cinque anni segnati da un clima di guerra culturale, è tempo che tornino in primo piano le condizioni di salute di chi fa fatica a vivere pienamente la propria esistenza e i modi che il sistema di intervento può mettere in campo per sostenere queste persone in un percorso di benessere. E’ ora che il tema droghe diventi una questione “normale” e non campo di battaglia tra visioni della vita in netta opposizione, perché solo così dimostreremo di avere a cuore la sorte delle persone più che quella delle ideologie che pure legittimamente abbiamo scelto per la nostra esistenza.

Il modo in cui, negli ultimi giorni, è stato condotto il dibattito sulle “shooting room” (sale in cui potersi somministrare droghe con un’assistenza che riduca al minimo gli effetti negativi della sostanza sulla persona) non aiuta un tale percorso di riflessione.

E’ forse il caso di ricordare che, nel nostro paese, vi sono 300mila eroinomani, 1 milione 300mila consumatori di cocaina e un numero alto e imprecisato di consumatori di nuove sostanze. Per tutti costoro dobbiamo pensare strumenti differenziati e molteplici che abbiano un obiettivo prioritario: migliorare le loro condizioni di vita, ridurre i rischi a cui vanno incontro.

Sappiamo bene che, su una serie di temi come le shooting room o la somministrazione controllata di eroina, si confrontano – all’interno della società italiana come dello stesso Cartello nazionale “Non incarcerate il nostro crescere” – sensibilità etiche e valoriali diverse che vanno tutte egualmente rispettate.

Come CNCA, organizzazione che ha promosso il Cartello, ci rendiamo disponibili ad avviare sperimentazioni – scientificamente monitorate ed esattamente definite nei loro contesti di attuazione – su due punti che potrebbero configurare nuove opportunità di aiuto alle persone tossicodipendenti:

1. aggancio di persone che si trovano in situazione di tossicodipendenza grave: interventi di riduzione del danno, somministrazione di metadone ed eroina;

2. luoghi protetti di autosomministrazione di oppiacei.

Sappiamo – dalle sperimentazioni fatte in Svizzera, in Spagna e in altri paesi – che questi interventi possono evitare morti, infezioni e, più in generale, un aggravamento della situazione socio-sanitaria. Si susseguono le prese di posizione di esponenti autorevoli del mondo scientifico internazionale favorevoli a una politica sulle droghe che moltiplichi le occasioni di contatto e cura per i tossicodipendenti. Proprio oggi su “Repubblica” il coordinatore all’Organizzazione mondiale della Sanità del Gruppo sulla dipendenza da sostanze dichiara che nelle shooting room il rischio di overdose è praticamente pari a zero e che dovunque tale opportunità è stata realizzata, è stata osservata una diminuzione dei comportamenti a rischio.

Riteniamo, dunque, che occorra predisporre un sistema capace di più risposte personalizzate, che – a fianco delle misure proposte sopra – preveda anche nuove sperimentazioni di residenzialità “leggera” (appartamenti di presa in carico), nuovi trattamenti per i cocainomani (comunità del fine settimana, gruppi di autoaiuto, comunità per policonsumatori), nuove modalità preventive nei luoghi del divertimento e nei grandi eventi destinati al mondo giovanile (unità di strada per i giovani, etilometri).

Invitiamo, perciò, i ministri di Solidarietà sociale e Salute a promuovere gruppi di lavoro che permettano di ragionare su vecchi e nuovi consumi, sugli stili di vita, sulla costruzione di un sistema di intervento molto differenziato al suo interno e aperto alle sperimentazioni.

Roma, 15 giugno 2006

CNCA
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