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Campagna Mettiamo al bando la parola ”clandestino”

Parte la campagna “Mettiamo al bando la parola clandestino (e non solo quella)”

“Giornalisti contro il razzismo”, il gruppo promotore dell’appello ‘I media rispettino il popolo rom’, lancia una nuova campagna: ‘Mettiamo al bando la parola clandestino (e non solo quella)’. Frutto di un seminario aperto agli oltre 500 firmatari dell’appello (giornalisti e no), la campagna chiede ai professionisti dell’informazione di non usare più nel proprio lavoro alcune parole, molto frequenti in cronache e servizi riguardanti rom e migranti, ma che hanno un significato discriminatorio. Le parole sono: clandestino, extracomunitario, vu cumprà, nomadi, zingari. Sul sito www.giornalismi.info/mediarom si raccolgono le adesioni dei giornalisti ed è a disposizione un glossario-vademecum che illustra i motivi che inducono a mettere al bando le parole indicate e le alternative che si possono usare. L’Italia è l’unico paese in cui si parla di clandestini e non di irregolari o migranti senza documenti; l’unico che parla di nomadi con riferimento a gruppi umani stanziali da secoli o segregati loro malgrado in campi alle periferie delle città. I promotori della campagna sono Lorenzo Guadagnucci, Carlo Gubitosa, Beatrice Montini, Zenone Sovilla: “Il nostro obiettivo – dicono – è aprire una seria discussione sul ruolo dei media nell’ondata di odio, xenofobia e discriminazione in atto in Italia. La responsabilizzazione dei singoli giornalisti può essere un buon punto di partenza”. Sul sito della campagna è aperto anche un forum di discussione on line aperto a tutti.

31 luglio 2008

info: Lorenzo Guadagnucci 3803906573 Zenone Sovilla 3479305530

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