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Bene la regolarizzazione, ma la strada per riconoscere dignità e diritti delle persone migranti è ancora lunga

Bene la regolarizzazione, ma la strada per riconoscere dignità e diritti delle persone migranti è ancora lunga

Stefano Trovato, referente Migrazioni del CNCA, commenta così la regolarizzazione delle persone straniere prive di documenti validi di soggiorno decisa ieri dal governo: “La regolarizzazione promossa dal decreto governativo è un primo passo positivo, ma ha una sua validità solo se rientra in un percorso di estensione dei diritti delle persone migranti presenti nel nostro territorio. L’approccio che è alla base del decreto mostra ancora il limite di considerare i migranti non come soggetti con piena dignità e titolari di diritti, ma solo in modo strumentale, come manodopera utile in alcuni settori o come soggetti a rischio dal punto di vista sanitario. Questo approccio alla lunga non fa che riprodurre irregolarità. Ora occorre estendere la regolarizzazione anche ad altri settori e categorie e, soprattutto – come annunciato dal governo stesso al suo avvio -, è arrivato il momento di mettere mano ai decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini e approvare una nuova legislazione che affronti il tema immigrazione – anche a partire dalle proposte della società civile – come una grande risorsa per lo sviluppo economico, sociale e culturale del paese.”

 

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