A Torino dal 5 al 7 dicembre il convegno di “Animazione sociale” dedicato alla tutela dei minorenni
Tutelare i diritti delle bambine e dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze che crescono nel nostro Paese è la grande priorità da rilanciare oggi. Servizi e istituzioni storicamente si sono assunti questa funzione, costruendo le condizioni sociali, economiche e culturali affinché i diritti dei minori fossero tutelati. Ciò è avvenuto attraverso un lavoro costante con le famiglie, le scuole, i tribunali e collaborando con il Ricostruire la fiduciaprivato sociale nel predisporre luoghi di accoglienza, educativi, di cura come le comunità o gli affidi, sino a progettare percorsi di adozione nelle situazioni più complicate.
In questi ultimi tempi assistiamo tuttavia al diffondersi di semplificazioni e delegittimazioni verso il sistema della tutela minori. Con il rischio di non considerare la fatica e la serietà con cui gli operatori (assistenti sociali, educatori, psicologi, neuropsichiatri, magistrati, mediatori, insegnanti, operatori sanitari…) si dedicano nella quotidianità a far fronte a storie emotive e affettive dense e intricate. Tutto ciò rischia di minare la fiducia sociale verso istituzioni e servizi, cooperative e associazioni, famiglie affidatarie e adottive.
Dai mondi dell’aiuto, della cura, dell’educare sale così oggi l’esigenza di aprire un confronto tra professionisti e una interlocuzione con la società. Perché la tutela dei diritti dei minori è un’azione che richiede che tutti gli adulti che incrociano le vite dei bambini – dagli insegnanti ai medici di pronto soccorso, dai pediatri agli allenatori, dai vicini di casa alle forze dell’ordine – assumano una corresponsabilità.
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