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Solidarietà alle garanti per l’Infanzia Albano e Paparella

Marelli: “Costruire un sistema di accoglienza adeguato per i minorenni stranieri non accompagnati”

COMUNICATO STAMPA

Solidarietà alle garanti per l’Infanzia Albano e Paparella
Marelli: “L’episodio avvenuto in una struttura del barese conferma 
la necessità di costruire un sistema di accoglienza adeguato
per i minorenni stranieri non accompagnati”

Roma, 16 febbraio 2017

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime la propria solidarietà e vicinanza alla garante nazionale per l’Infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, e alla garante regionale dei diritti dei minori della Puglia, Rosy Paparella, protagoniste – loro malgrado – di uno spiacevole episodio in un centro di pronta accoglienza in provincia di Bari.

“Le dichiarazioni rilasciate dalle due garanti”, dichiara Liviana Marelli, referente Infanzia, adolescenza e famiglie del CNCA, “confermano quanto più volte denunciato dalle associazioni e da tutti gli addetti ai lavori: non possiamo occuparci di minorenni stranieri non accompagnati (MSNA) – il cui numero è raddoppiato in soli due anni – senza un sistema di accoglienza strutturato che sia in grado di dare risposte adeguate e diversificate ai loro bisogni fondamentali. Nella comunità di Cassano delle Murge sono ospitati ragazzi che da diversi mesi sono fermi in strutture di prima accoglienza che – per mandato istituzionale – non sono nelle condizione di definire un progetto di vita per ciascuno di loro. Questo perché manca quasi del tutto  un sistema articolato capace di strutturare risposte appropriate di “seconda accoglienza”  a loro dedicate: comunità per migranti minorenni, comunità educative, alloggi di avvio all’autonomia, accompagnamenti diurni, sostegno all’accoglienza familiare, servizi di mediazione, implementazione delle politiche formative e lavorative, garanzia di cure appropriate anche di tipo psicologico. In tale situazione, i centri di prima accoglienza sono costretti a trattenere i ragazzi anche oltre il tempo previsto e opportuno, non potendo certo mandarli per strada.”

“Ci auguriamo che questo episodio”, conclude Marelli, “convinca finalmente le istituzioni a convocare un tavolo con tutti gli addetti ai lavori che si proponga di definire gli elementi portanti di un sistema dell’accoglienza strutturato, non emergenziale, diffuso sull’intero territorio nazionale, capace di garantire corresponsabilità e coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali, compresi quelli che finora non hanno voluto assumersi alcun onere in merito, sovraccaricando così proprio le strutture del Sud Italia. È l’unica strada per garantire futuro a questi ragazzi.”

 

CNCA
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