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Decreti immigrazione e sicurezza, la direzione non è quella giusta

Don Zappolini: “Apriamo tavoli aperti a tutti gli addetti ai lavori”

COMUNICATO STAMPA

Decreti immigrazione e sicurezza, la direzione non è quella giusta
Don Zappolini: “In attesa di leggere i testi dei due provvedimenti, ci spiace constatare che l’orientamento delle politiche resti immutato.
Apriamo tavoli aperti a tutti gli addetti ai lavori”

Roma, 13 febbraio 2017

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime la propria insoddisfazione per quanto emerso finora a proposito dei due decreti del Governo su immigrazione e sicurezza delle città.

“Ci riserviamo di fare una valutazione definitiva e dettagliata dei due provvedimenti nel momento in cui saranno resi noti gli articolati di legge“, dichiara don Armando Zappolini, presidente del CNCA. “Riteniamo, però, opportuno prendere posizione sull’impostazione generale che sembrerebbe aver guidato il Governo. Ancora una volta ci pare che questioni cruciali per la democrazia e la convivenza vengano affrontate più con il fine di rassicurare l’opinione pubblica ostentando severità e rigore, piuttosto che con l’intenzione di garantire i diritti di chi fugge da guerre, dittature e fame, ma anche di chi chiede legittimamente allo stato di avere un quartiere o una città adeguati ai suoi bisogni fondamentali.”

“Per quanto riguarda la questione immigrazione,” afferma don Zappolini, “il CNCA ribadisce che è necessaria una riflessione assai più ampia e articolata, che deve portare a un superamento della legge Bossi-Fini e, dunque, a una nuova normativa complessiva. È del tutto inutile, oltre che ingiusto, costruire nuove strutture detentive quando risulta ancora impossibile entrare nel nostro paese in modo legale. Sorprende e allarma, poi, che l’esecutivo abbia deciso di eliminare un grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo creando una disparità di trattamento di fronte alla legge che ci appare inaccettabile. Risulta, poi, molto delicato il punto relativo ai lavori di pubblica utilità realizzati in modo gratuito, ma su questo attendiamo di leggere il testo di legge.”

“Per quanto attiene all’altro decreto”, continua il presidente del CNCA, “ci limitiamo, per ora, a sostenere che il tema della sicurezza delle città non può assolutamente essere limitato a nuovi poteri e misure repressive di fenomeni specifici, ma chiama in causa – secondo l’impostazione sia della nostra Federazione sia di tanti altri soggetti della società civile – la questione della qualità della vita e della gestione degli spazi, di come si fa comunità e delle opportunità che si offrono ai cittadini per esercitare la propria cittadinanza e le proprie progettualità e desideri.”

“Infine, riteniamo sbagliato da parte del governo”, conclude don Zappolini, “aver elaborato tali testi di legge senza consultare le tante organizzazioni civiche che su questi temi sono attive da anni, quando non da decenni. L’esecutivo ne avrebbe certamente ricavato spunti di riflessione interessanti ed esperienze da valorizzare. Ci auguriamo che iniziative più ambiziose e coraggiose sui due temi – a partire dalla riforma della legge Bossi-Fini – vengano messe in campo al più presto istituendo tavoli aperti a tutti gli addetti ai lavori.

CNCA
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