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A Tunisi per incontrare la società civile tunisina

L’Esecutivo del CNCA in viaggio nel paese africano. Un primo resoconto

Da lunedì scorso e fino a domani l’esecutivo del CNCA, insieme ad altri dirigenti della Federazione, fa tappa in Tunisia per conoscere meglio la situazione di quel paese e, più in generale, cosa ne è stato della “primavera araba”.

L’incontro rappresenta una tappa di lavoro di un percorso di riflessione inaugurato nel 2012 a Lampedusa e proseguito nel 2013 con la tappa di Bruxelles a maggio e la visita presso il campo rom di via Gordiani a Roma a giugno.

In questo appuntamento, attraverso incontri bilaterali con organizzazioni e istituzioni tunisine impegnate nel sociale e nei diritti umani, saranno approfondite le questioni legate ai processi di democratizzazione avviati con le cosiddette “primavere arabe” e al ruolo delle organizzazioni della società civile, la questione giovanile e i processi migratori.

Qui sotto un primo resonto del viaggio, molto schematico, realizzato da Riccardo Poli, direttore del CNCA.

 

Lunedì 16 settembre 2013
– Arrivo di tutti i partecipanti, Esecutivo (Armando Zappolini, Marina Galati, Riccardo De Facci, Marco Vincenzi, Liviana Marelli) + 4 consiglieri di cui 3 presidenti regionali (Veneto, Basilicata e Friuli), 1 operatore di un gruppo di Bolzano, il figlio di Anna Martini. 13 persone me incluso.
– Inizio incontri presso la sede del Forum tunisino dei diritti sociali ed economici (http://ftdes.net/), organizzazione che ha avuto un ruolo molto importante nell’organizzare il Forum sociale mondiale nello scorso marzo.
– In quella sede abbiamo incontrato il vicepresidente, un economista che in passato è stato anche impegnato in politica, e il responsabile dell’area immigrazione.
– Si sono approfondite le questioni di carattere generale (situazione politica ed economica, dei diritti civili, prima e dopo la rivoluzione, fenomeno delle migrazioni). Il Forum porta avanti posizioni politiche su questi temi e non gestisce servizi alle persone. Fanno lavoro di advocacy e lobby politico-mediatica su questi temi.
– Nel tardo pomeriggio abbiamo incontrato anche un giovane blogger e giornalista che ha raccontato la rivoluzione su You Tube e pare sia molto famoso. Slim Ayedi. Ha vissuto anche due anni in italia a Siena. Qui un link con una sua intervista a Padova questa estate nell’ambito dello Sherwood Festival, poi è possibile cercare i suoi video su You Tube e sulla sua pagina FB. Slim è impegnato a dare voce, tramite un videogiornalismo di strada, alle storie e ai volti della povertà, della sofferenza e delle ingiustizie e di ciò che è rimosso collettivamente nella società tunisina odierna.

Martedì 17 settembre 2013
Mattina, incontro con la presidenza dell’Associazione tunisina di informazione e orientamento per l’aids
E’ una delle 4 organizzazioni che fa informazione, prevenzione, centro diurno e disintossicazione per tossicodipenti e malati di aids
A seguire incontro con l’Associazione tunisina per la difesa dei diritti delle persone disabili, costituita da persone disabili. Fanno un lavoro di advocacy: far crescere nella società tunisina la consapevolezza sui diritti dei disabili. La Tunisia ha ratificato la convenzione Onu. Questo dà la possibilità di fare pressione sul governo perché adotti politiche specifiche e allochi risorse economiche. Hanno un loro canale su You Tube

Nel pomeriggio incontro con una psicologa e un educatore di un’altra associazione che si occupa di tossicodipendenza, l’Associazione tunisina per la prevenzione della tossicodipendenza.
Hanno un centro di informazione e un servizio a bassa soglia nella periferia di Tunisi e una clinica per disintossicarsi nel sud della Tunisia con 28 posti letto. L’educatore, ex tossicodipendente, è stato in italia per 20 anni e ospite del centro a bassa soglia di Borgo Rete a Perugia, un’organizzazione del CNCA!

Poi incontro con l’Associazione tunisina per la difesa dei diritti della salute e con due giovani psicologi che hanno fondato l’associazione per dare sostegno alle madri e ai padri che sono alla ricerca dei figli o di parenti scomparsi nei processi migratori (sostegno a elaborare una perdita senza poter avere un lutto).

 

CNCA
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