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Al servizio della comunità. I giovani protagonisti di nuovi lavori

Oggi a Vicenza il seminario organizzato da CNCA e Microsoft Italia. Iniziativa del progetto “Giovani e lavoro. IT fattore abilitante”

COMUNICATO STAMPA

Iniziativa del progetto “Giovani e lavoro. IT fattore abilitante”
Al servizio della comunità. I giovani protagonisti di nuovi lavori
Oggi a Vicenza il seminario organizzato da CNCA e Microsoft Italia.
Presentate cinque esperienze venete innovative

Vicenza, 21 maggio 2013

C’è chi non si rassegna a invecchiare davanti a una fotocopiatrice o a restare senza far niente, né studio né lavoro. Tanti giovani sono protagonisti di nuove forme di occupazione e di imprenditorialità, che nascono molto spesso dai bisogni e dalle aspettative delle comunità locali, tra cura dei beni comuni e domande sociali trascurate o negate. È stato questo il tema del seminario nazionale “Diritti al futuro. I giovani e l’economia nella comunità”, organizzato oggi a Vicenza dal Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) in collaborazione con Microsoft Italia. L’evento fa parte del progetto “Giovani e lavoro. IT fattore abilitante”, promosso dalle due organizzazioni per accrescere l’occupabilità dei cosiddetti “soggetti svantaggiati” grazie allo sviluppo delle competenze informatiche.

“Il seminario è nato dal presupposto che investire nell’occupazione giovanile significa investire in coesione sociale, ossia rinforzare quel patto di cittadinanza che oggi, in un periodo di crisi straordinaria, la comunità chiede di riaffermare con urgenza”, ha dichiarato Paola Merlini, responsabile del progetto “Giovani e lavoro. IT fattore abilitante”. “Ed è proprio nella logica della promozione dell’occupabilità dei giovani che si colloca il progetto realizzato con Microsoft. Partendo da questa esperienza, il seminario ha permesso di approfondire nuovi modi di esplorare la questione professionale e occupazionale e di aprire una riflessione sui nuovi modelli di economia che investono sia il settore profit che nonprofit.”

Nel corso del seminario sono state presentate cinque esperienze particolarmente significative realizzate in diverse province del Veneto.
La cooperativa sociale Adelante di Bassano (Vi) ha coinvolto una settantina di giovani del territorio nell’acquisizione di tecniche di coltivazione biologiche e sostenibili (il campo per le sperimentazioni lo ha donato il Comune di Cassola) e nella nascita di una banca dei semi che vuole anche preservare le piante della zona in via di estinzione. L’esperienza è diventata un punto di riferimento per tante persone che vogliono coltivare a fine di autoproduzione. La cooperativa sociale Tangram di Vicenza, invece, ha attivato un percorso occupazionale riabilitativo per giovani con problemi di carattere psichiatrico che – proprio grazie al progetto “Giovani e lavoro” –, ha previsto l’organizzazione di corsi di alfabetizzazione informatica. L’associazione Maranathà di Padova, per parte sua, ha promosso un intervento nel territorio dell’Alta Padovana che ha coinvolto 56 giovani tra i 18 e i 25 anni, inoccupati o disoccupati, per accrescerne capacità e competenze. 23 di loro sono entrati nel mercato del lavoro, grazie anche alla messa in rete di servizi sociali, associazioni di categoria, centri per l’impiego e imprese. La cooperativa sociale Albero di Verona è partita dai desideri dei ragazzi del comune di Roverè Veronese (Vr) per dar vita a 4 laboratori creativi organizzati dai giovani stessi: cinema/teatro, turismo/fotografia, musica, ballo. Alcuni formatori professionisti hanno permesso ai partecipanti di sviluppare competenze tecniche specifiche. Infine, la cooperativa sociale Il Sestante di Asolo (Tv) – insieme a Confartigianato AsoloMontebelluna e Fondazione La Fornace dell’innovazione di Asolo – ha realizzato uno “spazio hub” in cui tutti i giovani che hanno “idee, passioni, progetti” possono trovare un laboratorio permanente in cui confrontarsi e contaminarsi con altri, un’area di co-working di 120 mq, sostegno allo start up d’impresa.

Le esperienze presentate al seminario uniscono, dunque, innovazione sociale, attenzione ai bisogni della comunità e, in alcuni casi, imprenditorialità, un mix che è alla base anche del progetto “Giovani e lavoro. IT fattore abilitante”, rivolto a 3.000 ragazzi tra i 16 e i 28 anni in cerca di occupazione, di 11 regioni diverse. Inserito nel programma Youthspark di Microsoft, l’iniziativa globale lanciata lo scorso settembre dall’azienda di Redmond per creare opportunità nel campo della formazione, dell’occupazione e della imprenditorialità, il progetto intende aiutare i giovani a sviluppare competenze tecniche (informatiche), relazionali e lavorative attraverso un percorso articolato in tre diversi momenti: i corsi di alfabetizzazione informatica realizzati da Microsoft (programmi di videoscrittura, fogli di calcolo, navigazione in Rete, uso della posta elettronica), i corsi curati dalla Fondazione Adecco per le Pari Opportunità (elaborazione del curriculum vitae, tecniche per ricercare efficacemente un lavoro, presentazione ai colloqui), i corsi attivati dal CNCA (avviamento al lavoro nella realtà profit e non-profit, con stage presso le cooperative per sperimentare progetti di impresa e interventi sul territorio).

“Il progetto ‘Giovani e lavoro. IT fattore abilitante’ è nato per raggiungere un obiettivo ambizioso e davvero attuale, ovvero fornire ai giovani delle comunità CNCA gli strumenti per avvicinarsi al mondo del lavoro”, ha dichiarato Roberta Cocco, direttore Responsabilità sociale di Microsoft Italia. “Sono davvero orgogliosa di questo progetto che da sei anni sottolinea ulteriormente l’impegno di Microsoft verso i giovani, ponendo l’accento su un tema delicato come quello della ricerca del lavoro.”

“Anche in questa occasione stiamo partecipando con entusiasmo al progetto ‘Giovani e lavoro. IT fattore abilitante’ promosso da Microsoft, perché sposa pienamente i valori e gli obiettivi della nostra Fondazione”, ha spiegato Claudio Soldà, segretario generale della Fondazione Adecco per le Pari opportunità, “che ha come mission l’educazione al lavoro finalizzata all’integrazione professionale di persone in situazione di svantaggio, che hanno maggiori difficoltà nella ricerca di un’occupazione. I giovani nel mercato del lavoro attuale sono sicuramente i più penalizzati e verso di loro devono mirare le prossime politiche del lavoro.”

“Questo seminario”, ha affermato infine Riccardo De Facci, vicepresidente del CNCA, “si pone come tappa di un percorso più ampio, promosso dalla nostra Federazione, in cui i giovani si sperimentano davvero come risorse fondamentali per la promozione di inclusione e coesione sociale. Dobbiamo aiutare le giovani generazioni a guardare al futuro in modo positivo, o non avranno la fiducia necessaria per realizzare idee e progetti. E dobbiamo investire nel binomio cittadinanza attiva e impresa sociale, formazione civica e formazione imprenditoriale. Per questo pensiamo sia oggi fondamentale promuovere esperienze occupazionali innovative quali laboratori locali che sappiano coinvolgere istituzioni del territorio e altri soggetti legati al mondo produttivo.”

CNCA
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