Nel 2011 muore Giovanni Bollea, il padre della Neuropsichiatria Infantile.
Con un’inquietante sincronia con la sua morte, la disciplina da lui voluta e fatta crescere in tutta Italia, corre ora il rischio di morire dal punto di vista accademico ma, ancor prima, assistenziale.
IL GIORNO 27/02/2012 ALLE ORE 19:00
IN AULA A DI VIA DEI SABELLI 108
SI CELEBRERÀ IL FUNERALE
DELLA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
PRESSO IL MEDESIMO ISTITUTO
CHE L’HA VISTA NASCERE E CRESCERE.
I MEDICI, GLI INFERMIERI,
GLI AUSILIARI E GLI SPECIALIZZANDI
CHE HANNO LOTTATO PER MANTENERLA IN VITA
SONO… IN CORDOGLIO!?!
La persistente carenza di organico medico specialistico e di personale assistenziale rende difficile il mantenimento dei Livelli Elementari di Assistenza (ricoveri ordinari e diurni, copertura dei turni di presenza pomeridiana e notturna, ricoveri d’urgenza e consulenze al DEA Centrale e Pediatrico) presso l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Umberto I di Roma.
Per mantenere in vita l’assistenza sanitaria all’interno di una realtà specialistica e importante come la neuropsichiatria infantile abbiamo scritto lettere, comunicati, proposto incontri ai nostri referenti e responsabili regionali e aziendali: MA SIAMO STATI IGNORATI NON RICEVENDO NESSUNA RISPOSTA.
Più di 6000 sono le visite ambulatoriali e le presenze nei nostri diurni (patologie neurologiche, psichiatriche, disabilità dello sviluppo), più di 700 i ricoveri l’anno, il tutto garantito da 10 neuropsichiatri infantili e da un organico estremamente carente.
Non riusciamo più a rispondere alle sempre più pressanti richieste di aiuto e assistenza dei nostri piccoli utenti e delle loro famiglie, ai sempre più anticipati esordi psicotici e alle più gravi emergenze in adolescenza.
Chiediamo l’assunzione di nuovi operatori, la stabilizzazione dei contratti CO.CO.CO., l’internalizzazione delle ditte d’appalto utilizzate per l’assistenza diretta, per poter garantire qualità ed efficacia al nostro lavoro ed alla nostra risposta sanitaria.
Esigiamo concrete risposte da chi ha il dovere di assicurare il diritto alla prevenzione, cura e riabilitazione, il diritto all’adeguatezza ed efficacia nelle strutture sanitarie pubbliche.