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Modificare il “Piano nomadi” del Comune di Roma

Dopo sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittimo lo stato di emergenza. Presa di posizione del Roma Social Pride, a cui aderisce anche il CNCA

La sentenza del Consiglio di Stato, che dichiara illegittimo lo stato d’emergenza e di conseguenza annulla le ordinanze di nomina dei commissari straordinari e tutti i successivi atti commissariali, dimostra quanto sia stato scorretto il ricorso all’uso indiscriminato degli interventi di emergenza e mette in discussione l’intero impianto del “Piano nomadi” dell’attuale giunta capitolina.
Avevamo già denunciato che la situazione del popolo rom a Roma non è qualificabile come emergenza, piuttosto è il risultato dell’incapacità delle istituzioni di dare risposte sociali appropriate.
Gli innumerevoli censimenti effettuati (peraltro non gratuitamente) dimostrano che il numero dei rom sul territorio cittadino è pressoché immutato negli ultimi 6 anni e la presenza dei rom a Roma è di 7000/8000 persone.
E’ del tutto evidente che la costruzione di nuovi ghetti super vigilati non potrà facilitare l’uscita dai campi dei rom e il loro normale inserimenti nel contesto cittadino. Crediamo sia urgente e necessario investire in interventi sociali di sostegno al diritto all’abitare e all’integrazione socio lavorativa del popolo rom che deve poter godere dei diritti di cittadinanza al pari delle altre persone che vivono in questa città. E’ ora di avviare una politica seria per uscire dall’anomalia, tutta italiana, dei campi!
Esattamente il contrario di quanto sta facendo questa amministrazione cittadina che spende ingenti risorse in vigilanza, sgomberi di campi, costruzione di nuovi campi/ghetto e inserisce la Croce Rossa (collaborazione estremamente onerosa) come garante di una politica d’interventi di emergenza, che il Consiglio di Stato ha contestato alla radice.

Roma 23/11/2011

Roma Social Pride

CNCA
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