fbpx

Don Armando: “Ai rom e ai sinti non servono ‘villaggi’, ma case”

La morte dei quattro bambini rom nella capitale è il segno di un’incapacità ormai strutturale di accogliere

COMUNICATO STAMPA

Don Armando Zappolini:
“Ai rom e ai sinti non servono ‘villaggi’, ma case”
La morte dei quattro bambini rom nella capitale è il segno di un’incapacità ormai strutturale di accogliere


Roma, 7 febbraio 2011

“I quattro bambini rom morti carbonizzati in una baracca della capitale non sono il segno di un’emergenza, ma l’ennesimo orrore di un’incapacità di accogliere che sta diventando strutturale nelle nostre società.” Don Armando Zappolini, neo presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), non ci sta ad avvalorare i discorsi di chi continua a trattare gli stanziamenti di rom e sinti come un allarme costante: “Ma come si fa a parlare di ‘emergenza’, quando tante di queste persone sono in Italia, e a Roma, da molti anni? Quando da almeno un ventennio aspettiamo che le istituzioni trovino una soluzione adeguata al rispetto dei diritti umani fondamentali?”.

“Come CNCA,” continua don Armando, “abbiamo sempre rifiutato l’idea dei villaggi attrezzati, quando con essi si ripropongono – con un’etichetta più presentabile – i vecchi ‘campi rom’. Tutt’al più vanno bene come intervento transitorio, in vista di azioni capaci di favorire realmente l’integrazione delle persone rom e sinti. La via maestra deve essere il loro inserimento nelle graduatorie delle case di edilizia residenziale pubblica. Non sono dei ‘nomadi’, come dice e scrive chi evidentemente non li conosce, ma individui e famiglie che – al pari di chiunque altro – chiedono di poter vivere in un alloggio decente, non nei piazzali delle aree fuori raccordo.”

“Ma dobbiamo dirci chiaramente”, conclude Zappolini, “che se le diverse amministrazioni di destra e di sinistra che si sono succedute, a Roma e altrove, nel corso degli anni non hanno voluto e saputo affrontare la questione nei modi che sarebbe stato doveroso fare, è anche perché hanno temuto di perdere voti. Una parte della cittadinanza non sa andare oltre le proprie paure, oltre i propri pregiudizi. Non si scandalizza per le condizioni vergognose in cui vivono tanti bambini e tante famiglie nelle sempre più numerose discariche delle nostre città. Anche a costoro dobbiamo dire che i luoghi di confino non producono sicurezza, ma sono – proprio essi – un pericolo.”

CNCA
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare. Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
X