Presa di posizione congiunta di CNCA, Saman, Gruppo Abele, Comunità San Benedetto
Droga e informazione
LE ASSOCIAZIONI CONTESTANO IL CODICE
DI AUTOREGOLAMENTAZIONE RADIO-TV SULLE “DROGHE“
Il documento messo a punto dal Dipartimento Politiche Antidroga
è una risposta demagogica e inefficace a un problema reale
Milano, 10 aprile 2010 – “Il Codice di autoregolamentazione delle Tv e delle Radio in materia di droghe proposto dal Dipartimento Politiche Antidroga è una risposta demagogica e inefficace a un problema reale. L’informazione, sempre più drogata e lontana dalla realtà, peggiorerà ulteriormente“.
Il Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza (CNCA), l’associazione Saman, il Gruppo Abele e la comunità di San Benedetto non condividono la proposta del Dipartimento Politiche Antidroga di un codice di autoregolamentazione Radio e TV finalizzato a dare una guida omogenea, inequivocabile e scientifica al trattamento del tema tossicodipendenze (droga e alcol) all’interno di programmi radiotelevisivi con particolare attenzione alla tutela dei minori.
“Peccato che il documento presentato non solo manchi di scientificità, come dimostra la stessa pretesa di omologare gli stili di vita e di conseguenza i tipi di consumi e di sostanze consumate, ma rischia anche di aggravare ulteriormente la qualità dell’informazione in tema di tossicodipendenze e di ridurre ulteriormente gli spazi a lei dedicati” – dichiara Achille Saletti Presidente Saman e portavoce dell’opinione degli operatori del settore.
“La credibilità del documento è viziata dal fatto che si cerca di affermare una visione valoriale per cui le droghe sono tutte uguali“, sottolineano Leopoldo Grosso, Vicepresidente del Gruppo Abele, e Riccardo De Facci, Responsabile Tossicodipendenze del CNCA, entrambi membri della consulta sulle tossicodipendenze. “Non è possibile sostenere in modo generico che ogni sostanza determina conseguenze irreparabili, è una forzatura politica, legata a una visione parziale di un problema complesso, che si scontra sia con la realtà scientifica, sia con l’esperienza quotidiana di milioni di persone e con quella degli stessi spettatori/ascoltatori che si vorrebbero informare.“
Le associazioni contestano anche il fatto che si assuma un codice di autoregolamentazione specifico sulla questione delle droghe mentre si ignorano altre questioni ugualmente importanti che riguardano i giovani e i minori, che hanno ricadute educative e che andrebbero anch’esse regolamentate. In questo senso, per gli operatori è importante avviare una riflessione più articolata che deve riguardare anche molti altri temi delicati che toccano l’universo giovanile e la programmazione televisiva nel suo complesso.
La proposta forte e alternativa del Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza (CNCA), dell’associazione Saman, del Gruppo Abele e della comunità di San Benedetto, è quella di intraprendere un’altra strada sicuramente più complessa e articolata ma di certo più utile per un’informazione corretta, obiettiva e pluralista. L’idea è coinvolgere direttamente gli operatori dell’informazione attraverso una serie di incontri e seminari con gli operatori del settore dipendenze per sensibilizzarli realmente rispetto al tema della droga e dell’alcol evitando così che i programmi televisivi o radiofonici diventino fonte di informazioni, prima che pericolose, distorte in un senso o nell’altro.
