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E’ on line il nuovo numero di ”ComuNiCAre”

La newsletter della Federazione

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Numero 28 / novembre 2009

In questo numero:

Dal CNCA
Dal Terzo settore
Appuntamenti
News economiche e giuridiche

DAL CNCA

Conferenza nazionale infanzia e adolescenza: “Deluse tutte le aspettative”
La Federazione esprime la propria valutazione sulla Conferenza nazionale sull’infanzia e l’adolescenza che si è tenuta a Napoli nei giorni 18, 19 e 20 novembre scorsi. Per il CNCA l’evento “ha deluso tutte le aspettative”, a cominciare dalla mancata presentazione del Piano nazionale Infanzia e Adolescenza, la cui bozza era stata messa a punto dall’Osservatorio nazionale competente. Ma, la Federazione contesta anche l’organizzazione della Conferenza e il ruolo ridottissimo riconosciuto alle Regioni. Il CNCA e gli altri firmatari del documento “Batti il cinque” si preparano a nuove iniziative di mobilitazione e di riflessione.
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Appello del CNCA in favore delle persone rom sgomberate dal campo di via Rubattino a Milano
Lo sgombero del campo rom di via Rubattino a Milano, voluto dal Comune, ha creato una vera e propria emergenza umanitaria. Il CNCA lancia un appello perché venga trovata al più presto una soluzione decente per le persone sgomberate, molte delle quali bambini. Se i generi di prima necessità sono stati trovati, ora queste persone hanno bisogno di un alloggio e di un lavoro. E il Comune dovrebbe impegnarsi in tal senso, invece di agire in un modo che “non costituisce una soluzione degna della città di Milano”.
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Contrasto alla tratta: operatori preoccupati
In occasione della Terza Giornata europea contro la tratta di esseri umani, che si è celebrata il 18 novembre scorso, Associazione On the Road, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Caritas italiana, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, iComune di Venezia – Assessorato alle Politiche Sociali, Cooperativa Dedalus, Consorzio Nova, Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza (CNCA) e Gruppo Abele hanno preso posizione con un comunicato stampa congiunto. In esso esprimono le propria preoccupazione perché l’accesso ai programmi di protezione previsti dall’art. 18 del T.U. sull’immigrazione “appare più difficile che nel recente passato.”
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CNCA Lazio: “Da gennaio 2009 chiusi a Roma 30 servizi per le persone tossicodipendenti”
È questa la denuncia della nostra Federazione regionale sulla gestione dei fondi da parte dell’Agenzia comunale per le tossicodipendenze di Roma. Si tratta di progetti di integrazione socio lavorativa, borse lavoro, servizi di orientamento al lavoro, progetti di prevenzione, comprese le attività nelle scuole e nei quartieri. A lanciare l’allarme è stato Carlo De Angelis, presidente del CNCA Lazio, che in un’intervista a “Redattore sociale”, il 13 novembre, ha criticato la mancata realizzazione dei piani di zona 2008 e 2009 gestiti dall’Agenzia. “In questo momento – ha chiarito De Angelis – manca il sostegno alle attività di inserimento lavorativo per le persone tossicodipendenti sia a Roma che nel Lazio”. Ma l’assenza totale di servizi riguarda anche la prevenzione che “è rivolta a una popolazione più ampia” e, in particolare, le attività per i giovani (gli sportelli di orientamento e informazione, le unità mobili sul territorio e le attività ricreative). A questo si aggiunge l’assenza degli “sportelli di consulenza e supporto alle famiglie che hanno al proprio interno problematiche di tossicodipendenza”. A peggiore la situazione, poi, “il mancato rinnovo dei contratti del personale e una situazione di forte sofferenza delle cooperative, che peraltro scontano per la prima volta un ritardo nei pagamenti da parte dell’Agenzia comunale”. Da qui le tre richieste del CNCA Lazio: “La prima – ha affermato De Angelis – è dare seguito all’applicazione del piano di zona 2008 e 2009 in tempi stretti, al fine di ristabilire al più presto i servizi disattivati”. La seconda “è un incontro sulla programmazione per il 2010 perché l’Agenzia comunale ha presentato un piano senza previa consultazione delle organizzazioni sindacali, datoriali e di terzo settore”. La terza, infine, “è la liquidazione immediata delle fatture emesse dagli enti per i servizi erogati”.

Manifesto per il welfare. Un incontro promosso dal CNCA Friuli
A Udine, il 16 novembre, il CNCA Friuli Venezia Giulia ha organizzato un incontro sul lavoro sociale aperto a tutte le realtà regionali del terzo settore, che prosegue il dibattito aperto dal Manifesto per il welfare, “Il benessere è un diritto, la disuguaglianza un’ingiustizia”. L’incontro è stato introdotto dai dati dell’Inchiesta sul lavoro sociale Voci e volti del welfare invisibile, promossa da CNCA, FISH, Libera e Rifondazione comunista. “Oggi il lavoro sociale rappresenta uno spazio di grande impegno a favore degli altri – ha affermato Anna Martini, presidente della Federazione regionale del CNCA – caratterizzato da ottimi livelli di professionalità, ai quali però non corrisponde un riconoscimento in termini di garanzie, a partire dalla stabilità contrattuale”. “Viviamo in un tempo di profondi cambiamenti i cui effetti iniziano a dimostrarsi devastanti soprattutto per i più deboli;” ha notato invece Lucio Babolin, presidente nazionale del CNCA, «da una parte emerge sempre più feroce una cultura della pena quale soluzione delle problematiche sociali contro quelle persone ritenute causa della nostra insicurezza, dall’altra il rafforzamento di comportamenti moralmente ed eticamente riprovevoli». Il dibattito con le associazioni intervenute è arrivato alla conclusione che una discussione sul welfare deve coinvolgere tutti i cittadini e le diverse categorie di lavoratori, tentando di costruire reti e alleanze che assicurino una reale partecipazione. Con questi presupposti è stata lanciata la costituzione di un tavolo di lavoro permanente, da attivare nei prossimi mesi.

Il futuro delle professioni sociali. Seminario del CNCA Calabria
Il CNCA Calabria, in collaborazione con l’Università della Calabria, ha organizzato il seminario di studi “Riflessioni e scelte per il futuro delle professioni sociali in Calabria”, tenutosi il 5 novembre presso la stessa Università. All’appuntamento hanno aderito l’Ordine professionale Assistenti sociali della Calabria e l’Associazione nazionale Educatori professionali. L’evento – a cui hanno partecipato un centinaio di persone (professionisti del sociale, per lo più giovani, studenti ed esponenti delle pubbliche istituzioni) – ha preso spunto da una situazione caratterizzata da una marginalizzazione del lavoro sociale e da un crescente indebolimento della figura dell’operatore sociale. Giacomo Panizza, presidente del CNCA Calabria, ha tracciato lo scenario del welfare calabrese: un contesto a bassissima densità di servizi sociali, con l’investimento pro-capite più basso d’Italia (27 euro), caratterizzato da poche e insufficienti regole che sostengono il clientelismo piuttosto che l’emancipazione sociale. Panizza ha indicato l’importanza di scommettere sulla qualità dei servizi, sulla finalità di ricostruire cittadinanza, sull’autonomia e sul protagonismo del sociale. Maria Rita Venturini, dell’Associazione nazionale Educatori professionali, ha sottolineato la gravità della mancanza del decreto di definizione delle figure professionali sociali, delineando un percorso di collaborazione tra i vari Ordini. Pietro Fantozzi, docente di sociologia presso l’Università della Calabria, ha collegato la particolare debolezza delle professioni sociali in Italia alle insufficienze dei percorsi formativi, istituzionalizzati solo dagli anni Novanta, e ha sottolineato che il lavoro sociale manca oggi di una prospettiva strategica. Per Fantozzi, le sfide che attendono il lavoro sociale riguardano la costruzione dei processi di integrazione guardando alla totalità, fornire regolazioni sociali di natura generale, intervenire sulla persona ma all’interno dei normali contesti di vita, coniugare specializzazione e lavoro di gruppo. Mario Caserta, dell’Ordine degli Assistenti sociali della Calabria, ha descritto le molteplici attività che i 1960 assistenti sociali stanno svolgendo nella regione. Ha poi sottolineato l’importanza di una maggiore e migliore collaborazione sistemica tra le diverse professioni sociali e gli apparati istituzionali. Nel dibattito finale si è rilanciata la collaborazione tra gli enti promotori e gli ordini professionali che hanno aderito all’evento.

Un successo i corsi di formazione della Federazione
Grande successo per i corsi di formazione organizzati dall’Agenzia nazionale della Federazione. Tra settembre e novembre ne abbiamo organizzati ben tre: quello sul project management (che si è svolto a Trento, Foggia e Bologna), tenuto da Giorgio Bisirri, Stefania Tornaroli e Attilio Orecchio; quello su “La comunicazione sociale e il rapporto con i media”, condotto da Mariano Bottaccio e Andrea Volterrani; e, infine, il corso “La costruzione di competenze nell’ambito della Ricerca-Azione. Fare teoria dalla prassi”, organizzato in collaborazione con il Tavistock Institute e condotto da Jean Neumann e Antonio Samà. Forte la partecipazione e alto il grado di soddisfazione dichiarato dai corsisti. Una buona ragione per organizzare nuove iniziative di formazione in futuro.

DAL TERZO SETTORE

Appello di Libera sui beni confiscati
Un emendamento alla Finanziaria, approvato il Senato, introduce una variazione sostanziale nella legge che riguarda l’uso dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose: ne pemette la vendita. E chi mai li ricomprerebbe se non le stesse organizzazioni criminali che hanno subito la confisca? Per questo Libera e Avviso pubblico hanno lanciato un appello – a cui ha aderito anche la nostra Federazione – in cui si chiede a Governo e Parlamento di ritornare al testo originario della legge. È partita la raccolta di firme.
Vai al sito di Libera

Rapporto del Gruppo CRC sull’applicazione in Italia della Convenzione Onu sui diritti dei minori
In occasione del Ventennale dell’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (20 novembre 1989), il Gruppo CRC – un network di 86 organizzazioni e associazioni del terzo settore, coordinato da Save the Children Italia e di cui fa parte anche il CNCA – fa un bilancio della condizione dei bambini nel nostro paese ne “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, 2° Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. Diversi i nodi critici segnalati nel Rapporto: mancano all’appello alcune fondamentali misure di attuazione della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, quali il Piano Nazionale Infanzia e Adolescenza; sono a rischio di discriminazione particolari gruppi di minori, come i minori migranti e i minori residenti in regioni meno ricche; non adeguatamente tutelato è il diritto alla partecipazione dei bambini e all’ascolto, in particolare nell’ambito dei procedimenti giudiziari, dove i minori sono spesso coinvolti sia come autori di reato sia come parte offesa o vittime di reati sessuali. Il Rapporto, presentato il 18 novembre, è stato distribuito in occasione della Conferenza Nazionale sull’Infanzia e l’Adolescenza di Napoli, presentato alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza il 24 novembre, per poi essere inviato alle Nazioni Unite.
Vai al sito di Save the Children

Intimidazione mafiosa contro la Comunità Progetto Sud
Il 3 novembre la Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme ha subito una grave intimidazione mafiosa. A due autovetture di proprietà dell’associazione e utilizzate da persone disabili, infatti, sono stati tranciati i cavi dei freni. Un atto che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche. “Ancora una volta un’organizzazione mafiosa colpisce un gruppo che, in un territorio difficile, si è impegnato con costanza e incisività non solo in favore dei più deboli, ma anche per la promozione di una cultura della legalità”, ha affermato Lucio Babolin, presidente del CNCA. La Comunità presieduta da don Giacomo Panizza, tra le altre cose, gestisce uno stabile confiscato a una cosca locale, dove si recano ogni giorno le persone disabili che guidano le vetture manomesse. Il CNCA ha espresso tutta la propria solidarietà a don Giacomo Panizza e all’intera Comunità, che da oltre trent’anni è un punto di riferimento non solo per Lamezia e la Calabria. A loro ci sentiamo ora ancora più legati. La Federazione ha invitato le istituzioni, i media e il terzo settore a manifestare concretamente la propria vicinanza all’associazione.

Manifesto per il welfare. Convegno a Monterotondo
Nella sala consiliare del Comune di Monterotondo, all’interno del bel palazzo Orsini che domina la cittadina, le cooperative L’Aquilone, Ceas, Iskra, Lanterna di Diogene, Il Pungiglione e Folias, organizzatesi in coordinamento, hanno dato vita, il 5 novembre, al convegno “Il benessere è un diritto, la disuguaglianza un’ingiustizia”, organizzato con Città Visibile Onlus. “Abbiamo voluto presentare il Manifesto per il welfare con l’obiettivo di diffonderlo e discuterne con il più ampio numero possibile di enti e organismi, anche per raccogliere altre adesioni”, spiega il presidente dell’Associazione Città Visibile Onlus, Pina Rozzo. All’invito hanno risposto Lucio Babolin, presidente nazionale CNCA, Luigi Nieri, assessore al Bilancio e alla Programmazione economico-finanziaria e Partecipazione della Regione Lazio, il sindaco di Monterotondo, Mauro Alessandri, il ricercatore Roberto Latella, che ha presentato i dati emersi dall’Inchiesta sul lavoro sociale Voci e volti del welfare invisibile, l’assessore ai Servizi sociali e alla Partecipazione del Comune di Monterotondo, Anna Foggia. “L’appuntamento per tutti,” ha annunciato Babolin, “è al 2010, ad una giornata di mobilitazione nazionale sul welfare da organizzare a febbraio, dopo aver parlato a un mondo, di istituzioni e cittadini, che c’è e che aspetta di essere attivato”. L’assessore Nieri si è detto pronto a “fare del Manifesto per il welfare oggetto della prossima campagna elettorale per le elezioni regionali”.

APPUNTAMENTI

5-7 febbraio 2009, Terni
Strada facendo 2010
Torna l’appuntamento biennale sui temi del sociale organizzato da Gruppo Abele, CNCA e Libera. Due le plenarie e sette i gruppi di lavoro previsti: disoccupazione, welfare, politiche abitative, sistema sanitario nazionale, scuola, carcere, diritti negati dei migranti. Maggiori informazioni a breve.

1 dicembre 2009, Roma
Presentazione della Contro-finanziaria di Sbilanciamoci!
La campagna presenta il suo Rapporto 2010, che contiene le proposte alternative alla Finanziaria messa a punto dal Governo e agli altri decreti anti-crisi presentati nel 2009 per fronteggiare la grave situazione economica in corso.
Vai al sito di Sbilanciamoci!

1-2 dicembre 2009, Torino
“La Governance nel settore delle dipendenze: il ruolo delle Regioni e della Pubblica amministrazione. Scenari attuali e prospettive”
Importante appuntamento organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per favorire un confronto tra tutti gli attori del sistema sulle questioni più rilevanti che riguardano il sistema di intervento. Prevista la partecipazione di esponenti della nostra Federazione.
Vai al sito della Conferenza delle Regioni

14 dicembre 2009, Livorno – 15 dicembre 2009, Firenze
Voci e volti del welfare invisibile. Inchiesta sul lavoro sociale
Il CNCA Toscana e Rifondazione comunista organizzano due appuntamenti per discutere pubblicamente, con altri addetti ai lavori, sui risultati della ricerca promossa da CNCA, Rifondazione comunista, FISH e Libera.
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News economiche e giuridiche
A cura dell’Associazione Legale nel Sociale

Immigrazione. Sussiste il diritto del cittadino straniero alla regolarizzazione lavorativa
Il Tribunale di Brescia, Sezione Lavoro, con l’ordinanza del 25 settembre 2009, n. 2080, ha stabilito il diritto di una badante straniera ad essere regolarizzata in base alla legge n. 102 del 2009, i cui termini scadevano il 30 settembre scorso. Nello specifico una cittadina straniera priva del permesso di soggiorno ha prestato attività di lavoro come badante e colf presso due famiglie, ma al momento dell’entrata in vigore della citata legge n. 102 del 2009, i datori di lavoro, anziché procedere alla sua regolarizzazione, gli intimavano il licenziamento. Sul punto il Tribunale ha osservato preliminarmente che, in generale, è da ritenersi conforme al dettato costituzionale il riconoscimento del diritto del lavoratore alla regolarizzazione, che non può essere rimesso al mero arbitrio del datore di lavoro. Inoltre, il Tribunale ha ritenuto dimostrata la natura discriminatoria del licenziamento, perché comminato nei confronti di uno straniero privo di permesso di soggiorno. Sulla base di quanto affermato, il Tribunale ha dichiarato sussistente il rapporto di lavoro, nullo il licenziamento intimato, poiché discriminatorio e ha ordinato al datore di lavoro sia di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro, sia di presentare allo Sportello Unico per l’Immigrazione la dichiarazione di emersione di cui alla citata legge n. 102/09, entro e non oltre il 30 settembre 2009 e procedere alla relativa regolarizzazione.

Convenzioni e bandi. Irrilevante il periodo feriale per legittimare l’urgenza di ricorrere ad una procedura negoziata
Il Consiglio di Stato, Sezione V, con la decisione del 10 settembre 2009, n. 5426, è intervenuto in merito alla legittimità di una gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione ambientale, recupero e consolidamento delle infrastrutture stradali indetta da un Comune mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando, da aggiudicarsi con il criterio del prezzo più basso determinato mediante il ribasso sull’elenco prezzi posti a base d’appalto, con applicazione del principio del meccanismo automatico di esclusione delle offerte anomale.
In primo grado il Tar aveva giudicato illegittima la procedura seguita dal Comune in quanto non sussistevano i presupposti di legge per avviare la procedura negoziale senza previa pubblicazione del bando e, inoltre, si era ritenuto che l’urgenza di provvedere in tal senso era stata determinata esclusivamente da ritardi imputabili alla stessa amministrazione. A questo seguiva il diritto al risarcimento del danno per perdita di chance di una società operante nel settore, che lamentava il mancato invito alla negoziazione vista l’assenza della pubblicazione del bando.
Preliminarmente il Consiglio di Stato riconosceva la legittimazione della suddetta società, ribadendo che le imprese operanti in un determinato settore sono legittimate ad impugnare sia la delibera di affidamento di un servizio a trattativa privata, sia i provvedimenti con cui si determinato le modalità di conferimento e di svolgimento del servizio, anche solo per ottenere l’annullamento della gara e il suo rinnovo, non essendo necessario dimostrare di avere le capacità operativa almeno pari a quelle del soggetto prescelto. Nel merito, la sentenza osserva che la norma in materia ammette l’aggiudicazione di contratti pubblici mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando, solo quando ricorra una estrema urgenza, determinata da eventi imprevedibili e non imputabili all’amministrazione appaltante e incompatibile con i termini imposti dalle procedure aperte, ristrette o negoziate e sempre con motivazione indicata nella delibera o nella determina a contrarre.
Al contrario, la sentenza osserva che il ricorso alla procedura negoziata, senza previa pubblicazione del bando, sia esclusivamente addebitabile alla lentezza dell’azione amministrativa, che non trova sufficiente giustificazione nella lamentata ricorrenza del periodo feriale e di minore operatività degli uffici, in quanto tale evento, come rilevato nella sentenza, «evidentemente non costituisce fatto imprevedibile, idoneo a legittimare l’utilizzo di un sistema eccezionale di scelta del contraente». In base a tali premesse il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento con cui era stata indetta la gara. Non ha invece trovato soddisfazione la richiesta di risarcimento del danno, stante la carenza di prove sulla effettiva perdita di chance o di altri danni direttamente conseguenti al provvedimento illegittimo. Sul punto la sentenza ha rilevato la non automaticità del diritto al risarcimento in seguito all’illegittimità del provvedimento, sottolineando che il criterio utilizzato del 10% dell’importo a base d’asta come risarcimento dei danni costituisce mezzo di quantificazione del danno e non anche prova dello stesso.

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Newsletter a cura di Mariano Bottaccio.

Editore: Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
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