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Link 2007: ”Calano i finanziamenti per la cooperazione allo sviluppo, crescono i fondi per le missioni militari”

COMUNICATO STAMPA

Raffronto tra i trend relativi ai finanziamenti delle missioni militari
e degli aiuti allo sviluppo

Un’analisi (cliccare qui) significativa che INTERSOS e le altre ONG di LINK 2007 hanno messo a punto mentre è in corso alla Camera dei Deputati il dibattito sulla legge di proroga delle missioni internazionali. I risultati parlano chiaro: nel 2009 si è verificato un drastico calo del finanziamento della cooperazione allo sviluppo, a fronte di un sostanziale incremento dei fondi dedicati all’invio dei militari nelle missioni internazionali. Nel quadriennio 2006-2009 i fondi stanziati per il personale delle missioni militari sono stati 4.346 milioni di euro, mentre le risorse per la cooperazione sono state 2.402 milioni. In relazione agli impegni finanziari assunti a livello internazionale per la lotta alla povertà, l’Italia per l’anno 2008 e al 15° posto tra i paesi UE e peggiorerà ulteriormente la sua posizione nel 2009 passando dallo 0,20% allo 0,10% del PIL. Per quanto riguarda invece il numero dei militari impegnati nelle missioni all’estero nel 2009 l’Italia e al terzo posto nell’UE. Per l’Afghanistan l’ultimo quadriennio sono stati destinati 248 milioni di euro per la cooperazione allo sviluppo mentre per il solo costo del personale della missione militare 1.434 milioni di euro.

Il documento di analisi continua con i dati relativi alla Provincia di Herat evidenziando come in quell’area non vi sia più alcuna distinzione tra cooperazione civile e ‘cooperazione‘ militare.

Alla luce del sostanziale fallimento della strategia fin qui adottata dalla comunità internazionale in Afghanistan, INTERSOS e le Ong di LINK 2007 sono da sempre convinte che una maggiore attenzione ai bisogni della popolazione e ai processi di ricostruzione civile avrebbe potuto portare a risultati più positivi; posizione condivisa con loro l’insieme del mondo umanitario e della cooperazione allo sviluppo, sia internazionale che afgano, e un sempre maggior numero di analisti politici.

L’analisi si chiude con valutazioni e indicazioni indirizzate in particolare al Parlamento e al Governo perché “l’Italia non continui a evidenziare solo il suo volto militare, anche laddove potrebbe svolgere un ruolo significativo in stretta partnership con le realtà civili, sociali e economiche”.

Pur rimanendo fermamente convinte che solo l’azione politica, esercitata con intelligenza, pazienza e perseveranza, capace di ascoltare e capire ‘le ragioni dell’altro’, può affrontare i problemi e trovare le giuste soluzioni, INTERSOS e le altre ONG di LINK 2007 non si sono mai pronunciate contro la partecipazione militare italiana alle missioni internazionali legittimate dalla Nazioni Unite e dal consenso delle parti coinvolte. “Abbiamo contestato invece – si legge nel testo – l’avventura militare in Iraq. Contestiamo le modalità e ipocrisie delle operazioni militari in Afghanistan, in continua oscillazione tra natura multilaterale e unilaterale, tra legalità internazionale e illegalità, tra obiettivi dichiarati e obiettivi occulti o forse non del tutto chiari e comunque differenti da un contingente militare all’altro; contestiamo le crescenti ambiguità e confusioni tra l’azione civile e quella militare e i tentativi di quest’ultima di sostituirsi subdolamente e strumentalmente alla prima. Ci ribelliamo infine alla drastica diminuzione degli stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo, la ricostruzione e gli aiuti umanitari. A nostro avviso, tale riduzione rappresenta per l’Italia e la sua presenza ed immagine nel mondo una scelta politica insensata, un vero insulto all’intelligenza”.

Un’analisi precisa, chiara e severa che merita un’attenta lettura.

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