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La contro Finanziaria di Sbilanciamoci!

100 proposte per “un’Italia capace di futuro”

Non solo un rapporto sulla legge finanziaria e di bilancio, come è stato per le edizioni degli anni scorsi, ma anche sugli altri provvedimenti che – riducendo la portata e la dimensione della finanziaria vera e propria – formano la manovra triennale approvata nel luglio del 2008 e il decreto fiscale del giugno del 2008 (abolizione Ici e detassazione degli straordinari). Questo è il contenuto del rapporto di Sbilanciamoci! 2009 presentato oggi a Roma. Una contro finanziaria che rimette in fila le priorità che la manovra dovrebbe considerare e non considera, o considera malamente.

“Sul complesso della manovra va espresso un giudizio di metodo che è anche di merito: quest’anno gli spazi di dibattito e di confronto parlamentare su provvedimenti così importanti si sono ulteriormente ridotti – denuncia innanzitutto Sbilanciamoci! -. E si sono ulteriormente erosi gli spazi di confronto con la società civile (uno degli obiettivi fondanti della campagna Sbilanciamoci!): tutto questo significa meno democrazia e minori canali di comunicazione tra istituzioni e società; evitare il confronto, ridurre tempi e spazio del dibattito sono modi per accentuare l’isolamento e la separazione delle istituzioni dai cittadini”.

Il giudizio che i promotori del Rapporto danno sulle politiche e i provvedimenti proposti dal Governo è assai negativo: “Accentuano diseguaglianze e ingiustizie, riducono il welfare e i diritti sociali, rendono residuali le politiche per l’ambiente, devastano la scuola, riducono al lumicino soldi e interventi per la solidarietà internazionale. Sono politiche e provvedimenti che alimentano privilegi e corporativismi, particolarismi ed egoismi sociali”. “Non è in questo modo che, di fronte a una drammatica crisi finanziaria mondiale, si ripensa uno sviluppo al servizio delle persone, della società e dell’ambiente”.

Per questo che quest’anno Sbilanciamoci! fa la sua “contromanovra” finanziaria con 100 proposte concrete per un’ “Italia capace di futuro”, per mettere la spesa pubblica “al servizio dei diritti, della pace e dell’ambiente”.

Di fronte alla crisi finanziaria internazionale, quel che urge è “il ritorno della politica” che deve fondarsi su valori condivisi: il benessere, l’equità, la sostenibilità ambientale, perseguire un interesse generale, tutelare diritti e controllare l’economia. “È la fine di quarant’anni di politiche neoliberiste, che hanno imposto la ritirata dello Stato dall’economia e hanno ‘lasciato fare’ a mercati, banche e grandi imprese multinazionali, con risultati devastanti nella finanza come nell’economia reale”.

(14-10-2008; Fonte: Redattore sociale)

Vai al sito della campagna dove è possibile scaricare l’intero rapporto

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