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Pestaggio Tor Bella Monaca, responsabile anche la politica

Presa di posizione della Federazione sull’aggressione avvenuta ieri a Roma contro un cittadino cinese

CNCA: “Pestaggio a Tor Bella Monaca,
responsabile anche una politica debole e demagogica”

L’aggressione contro il cittadino cinese avvenuta ieri a Roma conferma quanto siano pericolosi
i messaggi sulla sicurezza propagandati da politici in cerca di consenso

Roma – Il pestaggio che è avvenuto ieri a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca, e che ha coinvolto questa volta un cittadino cinese, non è il primo e non sarà certamente l’ultimo degli episodi violenti di xenofobia e razzismo che si stanno moltiplicando nel nostro Paese. Non molti mesi fa proprio a Roma – nel quartiere di Torre Angela, non lontano da Tor Bella Monaca – si verificò un raid contro tre cittadini romeni, colpevoli solo di trovarsi in strada. Allora furono una decina di persone, con il volto coperto da caschi e passamontagna, a usare spranghe, bastoni e coltelli contro gente inerme. In quel caso, fu il montare delle polemiche seguite all’uccisione di Giovanna Reggiani a rinfocolare i peggiori stereotipi contro “i romeni”. Senza parlare di quello che è accaduto, più recentemente, a Verona, a Milano e a Parma o il caso, appena reso noto, della donna somala trattenuta all’aeroporto di Ciampino.

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) è ben consapevole che la lunga sequela di atti violenti che si sono verificati contro cittadini stranieri – o che hanno ottenuto la cittadinanza italiana – nasce da un complesso di cause ampio e non semplice da districare, ma ritiene che – tra le cause principali e più facilmente controllabili – vi sia il modo irresponsabile con cui la gran parte della classe politica italiana tratta oggi pubblicamente la questione immigrazione.

Invece di rappresentare l’opinione pubblica più informata e saggia, consapevole del carattere di sfida che la multiculturalità pone a qualunque società, il ceto politico preferisce la strada facile e letale, alla lettera, della demagogia e della vera e propria xenofobia, accanendosi contro sempre e nuovi nemici – i rom, i romeni, ora i temibili cinesi… – con la sola volontà di conquistare consenso a spese della stessa convivenza civile. Scherza col fuoco, e non sorprende che poi proprio coloro che più subiscono le conseguenze di una globalizzazione e di una politica che li penalizza fortemente – come gli adolescenti e i giovani dei due quartieri romani sopra citati, marginali in tutti i sensi – scarichino la loro aggressività contro altri poveri, in verità più eguali che diversi da loro.

Nel nostro Paese, ormai, non solo si persegue una ottusa politica di chiusura e di vera e propria repressione nei confronti delle persone immigrate, ma è stato sdoganato – complice anche la maggior parte dei media – un linguaggio che fino a solo due anni fa era appannaggio solo dei partiti più radicali.

E’ nostra opinione che tale deriva non sia solo il segno della debolezza della politica – costretta ormai quasi in blocco a ricorrere allo strumento del capro espiatorio per deviare su altri la responsabilità dei propri fallimenti – ma sia la fine stessa della politica. Il cui posto viene preso, conseguentemente, dalle spranghe e dai bastoni.

Per parte nostra, a questa politica ci opporremo fermamente, da qualunque parte dovesse venire.

Roma, 3 ottobre 2008

CNCA
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