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”Prostitute e rom, accanimento sui più deboli”

Presa di posizione della Federazione


CNCA: “Prostitute e rom,
accanimento sui più deboli

La Federazione ritiene inaccettabili l’emendamento che riguarda le persone prostitute
e la schedatura avvenuta oggi nel campo rom di Milano-Rogoredo

ROMA – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) dichiara il proprio netto dissenso rispetto all’emendamento presentato dai relatori al decreto sicurezza che include le persone prostitute nell’elenco dei “soggetti pericolosi per la sicurezza e la pubblica moralità” e afferma tutto il proprio sdegno per la “schedatura” avvenuta oggi nel campo rom di via Impastato a Milano-Rogoredo.

I due fatti, di natura completamente diversa, testimoniano tuttavia un’unica, pervicace azione di repressione, del tutto inutile rispetto ai fini dichiarati ma assai pericolosa, che – a livello nazionale e a livello locale – si sta portando avanti nei confronti dei più marginali, dei più poveri.

L’emendamento riguardante le prostitute, qualora fosse approvato, non farebbe altro che punire, in particolare, quelle persone che sono vittime di un grave sfruttamento e comprometterebbe quel tentativo di creare circuiti di aiuto alle persone prostitute che negli ultimi anni, faticosamente, ha visto protagonisti magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, rappresentanti degli enti locali e terzo settore.

Le persone ridotte in schiavitù verrebbero di fatto ricacciate ancor più nelle braccia dei propri sfruttatori, per la paura di essere sanzionate dalle autorità italiane, e diventerebbe dunque assai più difficile favorirne l’uscita dal racket. Altro che “pubblica moralità”, espressione che pensavamo fosse stata ormai definitivamente superata.

Ci domandiamo, a questo punto, se il Governo in carica intende coinvolgere le organizzazioni della società civile che hanno maturato una forte esperienza in quest’ambito – e che, insieme a istituzioni e forze dell’ordine, avevano prodotto un documento di Suggerimenti che il precedente Esecutivo aveva acquisito solo pochi mesi fa – o se, invece, procederà da solo senza consultare il terzo settore.

La schedatura avvenuta a Milano-Rogoredo, invece, in un campo rom autorizzato e censito, lascia esterrefatti prima di tutto per il modo, agghiacciante, con cui è avvenuta: all’alba, circondando il campo e illuminandolo a giorno, andando casa per casa, roulotte per roulotte, svegliando tutti – vecchi, donne e bambini inclusi – costringendoli a sfilare dinanzi a polizia, carabinieri e vigili urbani per mostrare i documenti e dare le generalità.

“Sono italiano, sono cristiano e sono stato schedato in base alla mia razza”, ha dichiarato Giorgio Bezzecchi, rom regolarmente presente nel nostro Paese, medaglia d’oro al valor civico, la cui famiglia è in Italia dal 1943, padre e nonno deportati dai nazisti nei campi di concentramento.

La schedatura di oggi richiama, appunto, sinistri ricordi e umilia l’umanità stessa delle persone.

È chiaro che la politica ha deciso di muoversi con azioni “dimostrative” e demagogiche a forte impatto mediatico, non essendo in grado o non volendo affrontare i nodi di una nuova convivenza e di un nuovo patto sociale.

Una condotta miope e, in alcuni casi, moralmente riprovevole a cui il CNCA intende contrapporsi in maniera ferma e decisa, promuovendo azioni congiunte con tutti coloro che non intendono cedere alla xenofobia se non a un vero e proprio razzismo.

Roma, 6 giugno 2008

CNCA
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