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Solidarietà del CNCA alla cooperativa agricola di Libera

Invito a tutta la società civile ad esprimere pubblicamente il proprio sostegno. Solidarietà alla cooperativa agricola di Libera vittima di intimidazione mafiosa. Babolin: “Le istituzioni devono rendere più veloce il percorso per il riutilizzo dei beni confiscati ai mafiosi”

ROMA – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime piena solidarietà alla cooperativa agricola “Valle del Marro” – realizzata dall’associazione Libera su terreni confiscati alle famiglie Piromalli e Mammoliti, cosche di spicco della ‘ndrangheta – fatta oggetto qualche giorno fa di un grave atto di intimidazione mafiosa.

“Si conferma ancora una volta”, dichiara Lucio Babolin, presidente del CNCA, “che le mafie ritengono un grave danno al loro prestigio e predominio sul territorio l’esistenza di un’attività produttiva che non solo recupera patrimoni ad esse confiscati, ma che è in grado di dare opportunità di lavoro e di crescita ai giovani. I mafiosi hanno giustamente un timore: che i cittadini si rendano conto che la legalità paga e che è possibile non sottostare ai diktat delle cosche.”

Babolin esprime la forte vicinanza del CNCA a don Pino De Masi e a tutti i giovani che sono artefici della cooperativa, esortando istituzioni e società civile a non lasciare soli coloro che si battono per sviluppare attività produttive di alto valore nel pieno rispetto della legalità.

“Questa vicenda, come gli altri atti di intimidazione che hanno dovuto subire esperienze analoghe”, continua Babolin, “dimostra che la strada della confisca dei beni ai mafiosi e il loro riutilizzo a fini sociali è quella giusta. Occorre, allora, che le istituzioni rendano assai più snello il percorso che porta dall’individuazione dei beni mafiosi a un loro utilizzo per la collettività, che oggi si protrae – inspiegabilmente e in modo del tutto ingiustificato – per parecchi anni. Un’intuizione come questa non può restare lettera morta per la mancanza di coraggio e di lungimiranza da parte di chi dovrebbe, invece, favorirne al massimo il ricorso. È questa la solidarietà concreta che ci attendiamo dalle istituzioni.”

Il CNCA invita i Gruppi aderenti al Coordinamento e tutte le organizzazioni della società civile ad esprimere pubblicamente la propria vicinanza alla cooperativa di Libera: “Facciamo sentire alle mafie”, conclude Babolin, “che esperienze come questa non sono isolate, ma possono contare sul sostegno di tutto il mondo della solidarietà.”

Roma, 30 aprile 2007

CNCA
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