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Per una politica dei diritti e delle responsabilità

Giovanardi scherza con il fuoco, e rischia di scottarsi. Il CNCA, dopo le dichiarazioni che il ministro ha rilasciato oggi
in conferenza stampa, si autosospende dalla Consulta nazionale sulle tossicodipendenze e propone di organizzare una contro-conferenza sulle droghe opposta a quella governativa

 

ROMA – È trascorsa solo una settimana dall’incontro che il ministro Carlo Giovanardi ha concesso al cartello “Non incarcerate il nostro crescere” e già, nella conferenza stampa da lui indetta quest’oggi, restituisce uno schiaffo a chi aveva tentato di stendere una mano.

Avevamo con grande serenità e chiarezza invitato il Governo ad evitare di organizzare la Conferenza nazionale sulla Tossicodipendenza programmata per inizio dicembre in presenza di qualsiasi proposta legislativa che mettesse tutti di fronte al fatto compiuto.

Motivavamo la nostra posizione richiamando l’attenzione sul fatto che tra i compiti che la legge assegna alla Conferenza è espressamente citato quello di verificare la coerenza e la congruenza della legislazione esistente e di fornire eventuali suggerimenti correttivi.

A fronte della dichiarata intenzione del Ministro di presentare una leggina stralcio articolata in 23 articoli, su tre contenuti a suo giudizio “marginali” e sui quali non esiste, a suo parere, grande conflittualità abbiamo obiettato che, al contrario, proprio i temi delle procedure penali e del sistema di pena, delle tabelle che classificano le sostanze e del rapporto pubblico-privato nella gestione dei servizi rappresentavano il cuore dei conflitti che si erano scatenati attorno alla proposta di legge Fini.

Obiettavamo, inoltre, che anche questo nuovo testo non era stato oggetto di alcuna valutazione e consultazione delle parti in causa né portato all’attenzione della Consulta nazionale così come avvenuto per il lavoro svolto per oltre un anno al Dipartimento per addivenire alla formulazione contenuta nel testo di legge Fini.

Infine, facevamo notare come queste tematiche richiedessero un ruolo attivo e determinante delle autonomie locali e soprattutto delle Regioni che ci risultavano essere state completamente escluse dal dibattito.

A Giovanardi avevamo fatto presente che, se questa intenzione fosse stata mantenuta, la nostra presenza a Palermo sarebbe stata fortemente messa in discussione e ci saremmo visti costretti a rivedere sostanzialmente la disponibilità sempre confermata di collaborare perché a Palermo si potesse sviluppare un dibattito ampio, articolato, libero da pregiudizi e da posizioni ideologiche.

La conferenza stampa di oggi nella quale il ministro comunica non solo la decisione di procedere per via legislativa, ma tenta pure, con una operazione furbesca e populista, di supportare l’iniziativa parlamentare con la presentazione dei risultati di una indagine che dimostrerebbero come la maggioranza degli italiani sia favorevole a perseguire penalmente anche i consumatori ci mette nelle condizioni di dover annunciare che la nostra Federazione è già ora nelle condizioni di annunciare la propria decisione di autosospendersi dalla Consulta nazionale e di comunicare che la prossima settimana proporrà al cartello “Non incarcerate il nostro crescere” di non partecipare alla Conferenza nazionale e di prevedere l’organizzazione di una contro-conferenza alla quale invitare anche tutte le Regioni italiane e gli Enti locali.

A voler troppo giocare con le buone intenzioni e la buona fede dei propri interlocutori si rischia di pagare un prezzo salato.

Giovanardi e il Governo pagano il prezzo della incoerenza, della scorrettezza e della non trasparenza.

Roma, 7 ottobre 2005

 

CNCA
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