CNCA: inammissibile il decreto Piantedosi
che istituisce un nuovo “Codice di condotta delle Ong”
Il decreto Piantedosi, inerente il cosiddetto “Codice di condotta delle Ong”, che in questi giorni sarà in conversione in Parlamento, è per noi inammissibile.
Esso ripropone la narrazione un racconto, quello delle navi delle Ong che effettuano operazioni di salvataggio come “taxi del mare”, ormai vecchio e varie volte smentito nei fatti e di diritto nelle aule dei tribunali. Una narrazione che si ostina a puntare il dito, in modo cinico e insensato, contro chi salva vite umane mentre nessun cenno viene fatto allo stato di prigionia, sevizie e torture che i naufraghi si trovano a subire nelle carceri libiche.
Il CNCA ha le proprie radici in una cultura diametralmente opposta, quella dell’accoglienza che deve farsi sistema e non risposta emergenziale. Le limitazioni all’accesso al diritto d’asilo che si stanno manifestando sui territori, sono frutto della mancanza di una visione politica adeguata alle sfide e alle opportunità poste dalla situazione, propria della nostra epoca, di una popolazione mondiale sempre più interconnessa.
Il CNCA fa propri i rilievi, le preoccupazioni e le denunce espresse nelle ultime settimane dalle varie organizzazioni che, a vario titolo, sono impegnate insieme a noi nella tutela dei diritti delle donne e degli uomini profughi nel Mediterraneo e sulla rotta balcanica.
Due link per approfondire:
– Appello congiunto delle organizzazioni civili impegnate in attività di ricerca e soccorso (SAR) nel Mediterraneo centrale
– Asgi: Contro la Costituzione, le ONG e i diritti umani: l’insostenibile fragilità del decreto legge n.1/2023